CONVESSO
In fisica, la convessità e la concavità delle facce costituiscono i caratteri su cui si fonda la classificazione delle lenti.
In geometria, un angolo si dice convesso o concavo secondo che è minore o maggiore di due retti, ossia secondo che i prolungamenti dei rispettivi lati sono esterni o interni all'angolo (mentre nei trattati elementari in lingua tedesca codeste due qualifiche vengono usate in senso precisamente opposto). Un poligono (sciolto, cioè a contorno non intrecciato) si dice convesso, se tali sono tutti i suoi angoli o, in altre parole, se esso giace tutto da una banda rispetto alla retta di ciascun suo lato. Si dice invece concavo se ha almeno un angolo concavo, ossia se ha qualche lato (almeno due) la cui retta lo attraversa, dividendolo in due parti, giacenti da bande opposte rispetto a essa. Queste definizioni si estendono in modo ovvio ai diedri, agli angoloidi, ai poliedri (in relazione ai piani delle rispettive facce).
Una definizione della convessità, che comprende le precedenti ed è applicabile ad ogni specie di figure, piane o solide e a contorno qualsiasi, è la seguente: si dice convessa una figura tale che ad essa appartenga per intero il segmento, che congiunge due suoi punti quali si vogliano.
Sui criterî che permettono di riconoscere da qual parte una curva di equazione y = f (x) volga, in un generico suo punto, la concavità, v. curve, n. 2.