convenevole
. Si trova solo in prosa, una volta nella Vita Nuova e sei volte nel Convivio. Come aggettivo vale " opportuno ", " adatto ", e quindi contestualmente, nei seguenti esempi, " efficace ", sempre in coppia con ‛ bello ': bello e convenevole essemplo (Cv IV XIX 5), bella e convenevole comparazione (XIX 7), bella e convenevole induzione (XVIII 4).
Unito alla terza persona del verbo ‛ essere ' forma alcune locuzioni impersonali che si differenziano tra loro per tenui sfumature di significato: queste locuzioni sono seguite ora dall'infinito semplice (utile e convenevole [" giovevole ", " vantaggioso "] fu più per quello cammino procedere che per l'altro, Cv IV XVII 12); ora dal dativo della persona e dall'infinito (non è convenevole a me [" conveniente " in senso morale] trattare di ciò, per quello che, trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, Vn XXVIII 2); ora dall'accusativo del soggetto della dipendente e dall'infinito: non era convenevole [" non si addiceva "] la divinitade stare [in] cos[a] in discresc[er]e (Cv IV XXIII 10).
In Cv III VIII 15 è al superlativo, ancora in una locuzione impersonale seguita dall'infinito semplice: è da sapere che di tutte quelle cose che lo 'ntelletto nostro vincono, sì che non si può vedere quello che sono, convenevolissimo [" molto opportuno "] trattare è per li loro effetti.