CONVALLAMARINA
È un glucoside (C23H44O12), principio attivo del mughetto. Facendola bollire con gli acidi diluiti si sdoppia in glucosio e in convallamaretina. È una polvere cristallina, bianca, solubile nell'acqua e nell'alcool, insolubile nell'etere e nel cloroformio, di sapore amaro. Spiega sul cuore un'azione simile a quella della digitalina ed è perciò stimolante cardiaco (v. cardiocinetici). Per iniezione endovenosa in grammi 0,015-0,03 nel cane ne determina rapidamente la morte per arresto del cuore in sistole. Una goccia di una soluzione concentrata di convallamarina deposta sul cuore di una rana lo ferma in un minuto in sistole; sul cuore di una tartaruga ne rallenta considerevolmente le pulsazioni. Nell'uomo, nei disordini cardiaci indipendenti da lesioni degli orifizî, fu osservata la regolarizzazione del cuore in 24 ore. L'azione sulle palpitazioni sarebbe notevole: la convallamarina farebbe cessare i battiti periferici, penosi ai malati affetti d'insufficienza aortica. La pressione arteriosa è aumentata e così pure l'energia cardiaca. La convallamarina è considerata come un buon diuretico, ma il difficile dosaggio fisiologico non permette di usarla con sicurezza nella pratica. L'altro glucoside della Convallaria, la convallarina (C34H62O11), è di questa ritenuto il principio acre. Essa, se bollita con gli acidi diluiti, si sdoppia in uno zucchero e in convallaretina (C14H26O3).