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contumacia

di Fernando Salsano - Enciclopedia Dantesca (1970)
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contumacia

Fernando Salsano

. " Disubbidienza " che muove da superbia: specificamente, il non piegarsi, nonostante la gravità della scomunica, all'autorità della Chiesa; unica attestazione in Pg III 136 quale in contumacia more / di Santa Chiesa; Manfredi, scomunicato nel 1257, era rimasto in sua presunzion (o " arroganza ", v. 140) fino al 1266, anno della sua morte. La costruzione con ‛ di ' deriva forse dal modello ‛ ubbidienza di S. Chiesa '.

Il vocabolo (che in variante di codici toscani suona, in Pg III 136, citato anche come contumace; così già nel volgarizzamento del Tresor di Brunetto Latini, VII 59, " la contumace non sarebbe condannevole ") è anche nel Libro de' vizî e delle virtudi di Bono Giamboni, dove la c. è elencata tra i vizi che derivano dalla vanagloria: " Contumacia è quando l'uomo hae in dispetto suo maggiore, e negali di fare l'onore o 'l servigio che per ragione li dé fare " (XXV 14).

Vocabolario
contumàcia
contumacia contumàcia s. f. [dal lat. contumacia, der. di contŭmax: v. contumace] (pl., raro, -cie). – 1. Nel diritto processuale penale, situazione di un imputato che, essendo stato citato in giudizio, si astiene dal comparire al dibattimento;...
contumace
contumace agg. e s. m. e f. [dal lat. contŭmax -acis «arrogante, ostinato, renitente a una citazione o sentenza»]. – 1. Imputato in un processo penale o parte in un processo civile che si trovino in situazione di contumacia: dichiarare...
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