CONTRASTO
. Musica. - È l'opposto della risoluzione (v.), ossia è soddisfazione delle tendenze di movimento ritmico e ha pertanto carattere tanto melodico quanto armonico e di sonorità. Il movimento (quindi il ritmo, e perciò la musica) è un gioco di due elementi: moto e riposo; la risoluzione concede di andar da moto a riposo, tendenza più spontanea, o anche da un dato grado di moto a un grado meno intenso (risoluzione relativa); invece il contrasto costringe a passare da riposo a moto, oppure da moto ad altro moto, diverso o più intenso. Se esso non esistesse, dopo un primo movimento ritmico (e pertanto melodico e armonico), per es. dopo un primo motivo anche di soli due tempi (levare e battere), sarebbe finito il moto e con esso la musica. Il contrasto invece permette di vincere il carattere di riposo del battere, rinnovando il movimento e sviando la conclusione, realizzando così le frasi, i periodi, gl'interi pezzi. Il contrasto è dunque tanto necessario al ritmo e alla musica quanto la risoluzione.
Nel moto ritmico, e quindi anche nel carattere della melodia e nella struttura dei periodi, delle frasi e dei loro elementi, la risoluzione (o soddisfazione) consiste nel continuare un dato andamento; invece il contrasto lo interrompe opponendovene uno più o meno diverso. Tutta la forma, ossia l'architettura musicale, è un gioco e un equilibrio di contrasti, come la strumentazione è un gioco d'opposizioni e di combinazioni di colori sonori.
Nella tonalità (quindi melodia e armonia) come la risoluzione soddisfa la tendenza delle due sensibili:
così il contrasto o costringe le note di riposo a passare al moto:
o rifiuta la soddisfazione con un rimando (A), o impone un aumento di moto (B):
Gli opposti elementi: moto e riposo, oltre a operare avvicendati, si uniscono in combinazioni (diatoniche e cromatiche) seguitando a operare ognuno nel senso proprio. La teoria armonica tradizionale ignora però il contrasto e considera tutto il suo vasto campo come un cumulo di eccezioni. V. anche armonia; tonalità; risoluzione.
Bibl.: G. Bas, Trattato di forma musicale, Milano 1920; id., Trattato d'armonia, Milano 1925.