contrasto
contrasto [Der. di contrastare, dal lat. comp. di contra "contro" e stare] [LSF] Termine inizialmente introdotto nell'ottica per indicare la differenza della sensazione visiva tra zone più brillanti e zone meno brillanti di una superficie luminosa o illuminata (propr., c. di luminanza: v. oltre) ed esteso poi a immagini in genere (per es., c. fotografico: v. oltre) e a rappresentazioni grafiche in genere (per es., c. di stampa: la differenza di luminanza tra le zone bianche e le zone inchiostrate dai caratteri di stampa), finendo con l'essere usato anche per indicare l'escursione dei valori di una qualche grandezza (per es., c. di segnali: v. oltre). ◆ [OTT] C. di fase: riduzione o variazione del-l'intensità nell'immagine di un oggetto, a partire da una differenza di fase prodotta sul cammino ottico dall'oggetto stesso rispetto al cammino di raggi vicini: → microscopio: M. a contrasto di fase. ◆ [BFS] [OTT] C. di immagini: v. immagini visive: III 163 b. ◆ [OTT] C. di luminanza: tra due superfici contigue, condizione che si ha quando esse hanno luminanza diversa, a misura della quale si può definire una grandezza, anch'essa chiamata c., proporzionale alla differenza di luminanza. ◆ [ELT] C. di numero atomico: v. microscopia elettronica e ionica: III 850 f. ◆ [ELT] C. di segnali: per segnali in genere (elettroacustici, telefonici, televisivi, ecc.), è il rapporto tra l'ampiezza dei segnali più forti e quella dei segnali più deboli o, equival., la differenza fra il livello dei segnali più forti e quello dei segnali più deboli. ◆ [ELT] C. di un microscopio elettronico: la variazione relativa d'intensità di un dettaglio che si vuole evidenziare rispetto all'intensità di fondo (la risoluzione di un microscopio può essere utilizzata solo se abbinata a un sufficiente c.): v. microscopia elettronica e ionica: III 842 f. ◆ [FTC] [OTT] C. fotografico: (a) per un soggetto e per un positivo, la differenza tra toni chiari (cosiddette luci) e scuri (ombre); (b) per un'emulsione sensibile, la differenza di densità fra zone diverse, valutata mediante apposite grandezze (fattore di c., o fattore gamma o gamma, indice di c., gradiente di densità): v. fotografia: II 711 d, 712 a. ◆ [OTT] Fattore di c.: (a) per un'emulsione fotografica, equivale a gamma (v. sopra); (b) per un filtro ottico, equivale a fattore di reiezione: v. filtri ottici: II 584 c. ◆ [OTT] Indice di c.: di un'emulsione sensibile, v. fotografia: II 712 a. ◆ [FME] Mezzo di c.: in radiologia, sostanza relativ. opaca ai raggi X, che è opportunamente immessa negli organi corporei per facilitarne l'indagine radiologica; la diversa trasparenza di tali sostanze, rispetto ai tessuti del corpo umano, permette di visualizzare cavità, anomalie nella forma e nella dimensione specifica di organi, ecc. ◆ [FME] Scala di c.: v. diagnostica medica per immagini: II 112 d.