CONTI
. Famiglia romana. Fu un ramo della famiglia dei Conti di Segni. Le sue origini storiche risalgono a Trasimondo, padre di quel Giovanni Lotario, che fu nel 1198 papa Innocenzo III. La famiglia si stabilì allora in Roma e vi innalzò quella Tor de' Conti che parve al Petrarca tota urbe unica (De reb. famil., XI, 7). Diversi congiunti del pontefice furono creati cardinali: Ugolino, cardinale nel 1198, poi papa Gregorio IX (v.); Giovanni, cardinale nel 1200, cancelliere della Chiesa nel 1205, morto nel 1213; Ottaviano, cardinale nel 1206, morto nel 1231; più tardi Niccolò, cardinale nel 1228, morto nel 1239, e Rinaldo, cardinale nel 1227, poi papa Alessandro IV (v.).
Riccardo, fratello di papa Innocenzo, signore di Poli e Guadagnolo (1204), di Valmontone (1208) e conte di Sora (1208), ebbe figliuoli, oltre a Stefano (morto nel 1254), cardinale (1216) e vicario di Roma, Paolo, che nel 1238 era proconsole di Roma, e Giovanni, nel 1239 senatore. Da questi due discesero i due rami della famiglia, dei conti di Valmontone e dei conti di Poli. Al primo ramo, che ebbe nel 1353 anche la signoria e poi il vicariato di Segni, appartennero il beato Andrea, francescano (morto nel 1302), lodato per dottrina e santità; Giovanni, che fu nel 1358 senatore, ultimo dei molti di sua famiglia, ultimo di casa nobiliare; Alto, capitano insigne, che ebbe da Martino V la dignità, divenuta poi ereditaria nella famiglia, di maestro del Sacro Ospizio; Giusto, il cantore de La bella Mano; Lucido (morto nel 1437), cardinale nel 1411 e legato di Bologna; Giovanni (morto nel 1493), arcivescovo di Conza (1455) e cardinale (1483); Francesco (morto nel 1521) pure arcivescovo di Conza (1494) e cardinale (1517); Iacopo e Andrea (fine del '400), condottieri famosi. Per il matrimonio di Fulvia C. con Mario Sforza di Santa Fiora, questo ramo s'innestò nel 1548 nella famiglia Sforza.
Dal ramo dei signori e poi duchi di Poli, discesero Torquato e Innocenzo, condottieri nella guerra dei Trent'anni e in altre del sec. XVII; Carlo (morto nel 1615), vescovo di Ancona (1585), rettore dell'Umbria e della Marca, nunzio all'imperatore, cardinale (1604); Giovanni Niccolò (morto nel 1698), rettore della Marca, prefetto di Roma, cardinale (1664, pubblicato nel 1666), vescovo di Ancona (1664) e di Sabina (1691); Michelangelo, che fu dal 1721 al 1724 papa Innocenzo XIII (v.); Bernardo, fratello suo (morto nel 1730), benedettino, abate di Farfa, vescovo di Terracina (1710), cardinale (1721) e penitenziere maggiore; Innocenzo (morto nel 1785), nunzio in Portogallo (1769) e cardinale (1770, pubblicato 1773). Col fratello di lui, Michelangelo, si estinse nel 1815 la famiglia, la cui memoria vive nel palazzo a Fontana di Trevi, architettato da Martino Longhi e nella splendida villa Catena a Poli, descritta dal Caro nelle sue Lettere.
Bibl.: F. Contelori, Genealogia familiae Comitum Romanorum, Roma 1650; Valesio, De Turri Comitum, in Opuscoli Calogerà, XXVIII (1743); N. Ratti, Della Famiglia Sforza, Roma 1795, II, p. 217 segg.