ARENBERG, conti e principi di
, Già prima dell'epoca degli Hohenstaufen si ricordano dei conti di Are, così chiamati dal fiume Ahr. Carlo Enrico di tale famiglia fu burgravio di Colonia sul Reno ai tempi di Federico I Barbarossa; e tale carica, di non lieve importanza, rimase nella famiglia fino al 1279, anno in cui Giovanni di A. la vendette all'arcivescovo Sigfrido di Colonia. Il ramo maschile della prima famiglia di A. si estinse nel 1280 in Giovanni, la cui figlia Matilde andò sposa del conte Engelberto della Marca, di Vestfalia, capostipite della famiglia A. della Marca. Discesero da essa i duchi di Cleve, quelli di Bouillon, nonché i conti della Marca del ceppo nuovo. Lo splendore e l'autorità della casa di A. si accrebbero sotto Giovanni II, il quale diventò camerlengo di Carlo VII di Francia, e ottenne nel 1468 da Ruperto, arcivescovo di Colonia, la torre di Ahrweiler, al cui possesso era legata la dignità di coppiere ereditario dell'arcivescovado. Più di uno dei suoi successori si distinse nelle guerre militando dalla parte dei re di Francia: per esempio Roberto I, detto le Sanglier des Ardennes, durante il regno di Carlo VIII (1483-98).
Il secondo ramo dei conti di A. che fin dal 1618 aveva preso il nome di conti della Marca e Schleiden, si estinse nel 1773 nel conte Ludovico Engelberto. Verso la metà del '500, Giovanni di Ligne, barone di Barbançon, fondò la terza dinastia dei conti di A. (dipoi, nel 1576, elevati al rango di principi dell'Impero da Massimiliano II), la più celebre, dalla quale uscirono parecchi valorosi e noti capitani e uomini d'arme. Primo, lo stesso Giovanni di Ligne, partigiano fedele dell'imperatore Carlo V e di Filippo II di Spagna, caduto da valoroso nello scontro di Heiligerlee (1568). Il figlio Carlo di A., sposatosi nel 1587 con Margherita di Croy-Aerschot, godette di alta considerazione ed ebbe importanti incarichi, specialmente al tempo di Alessandro Farnese e dell'arciduca Alberto d'Austria. Né meno si distinse il figlio di lui, Filippo Carlo, conte di A. e duca di Aerschot (per parte di madre), che appare in prima linea nella storia dei Paesi Bassi spagnoli nel 1629-1633. Ma andato a Madrid nell'ottobre del 1633, come inviato dell'infanta Isabella a Filippo IV, fu poco dopo imprigionato e tenuto in carcere per sette anni, fino alla morte. Degni di menzione sono anche Filippo Francesco (1625-1674), ma specialmente Leopoldo Filippo Carlo Giuseppe (1690-1754), valoroso partigiano di casa d'Austria nelle lotte contro la Prussia; e Carlo Maria Raimondo (1721-1778) che combatté pure contro la Prussia di Federico il Grande nella guerra dei sette anni.
Nell'epoca napoleonica, il ducato di A. fu annesso parte alla Francia, parte al granducato di Berg. Il duca di A. non ne riebbe la sovranità neppure all'epoca delle restaurazioni nel 1815, ma si dovette contentare del ricupero di parte dei suoi beni immobili, sotto la sovranità rispettivamente della Prussia e del Hannover. Sotto la prima furono messi i possedimenti di Recklinghausen, sotto il secondo quelli di Meppen. Una figlia del principe Ludovico di A., defunto nel 1795 a Roma, sposò nel 1807 il duca Pio di Baviera; da questo matrimonio nacque il duca Massimiliano di Baviera, la cui figlia Elisabetta sposò nel 1854 l'imperatore Francesco Giuseppe d'Austria. Un altro rampollo di casa A., Lidia, entrò a far parte della casa Savoia-Genova, sposando nel 1928 il duca di Pistoia.
Bibl.: I. B. Diepenbrock, Geschichte des vormaligen münsterschen Antes Meppen oder des jetzigen hannoverschen Herzogtums Arenberg-Meppen, Lingen 1885; A. Bödiker, Das herzogliche Haus Arenberg, Münster 1904.