ANGUS, Conti di
Famiglia storica scozzese, le cui origini si dice che rimontino all'epoca celtica, quando la contea di Angus era una delle sette contee del regno scozzese dei Picti. La prima linea si estinse nel sec. XIII con Matilda, ultima erede dei conti di Angus, che sposò Gilbert de Umfravill; da questo matrimonio discese la linea dei conti normanni di Angus, che a sua volta si estinse nel 1381. Una terza linea, fondata da John Stewart di Bonkyl, si estinse con Margaret Stewart, vedova del conte di Mar. Essa ebbe un figlio illegittimo, George, da William conte di Douglas, e rinunziò al titolo di Angus, che fu però rinnovato al figlio predetto da Roberto di Scozia, nel 1389. Diventato così primo conte di Angus della quarta linea, George Douglas rinforzò la sua posizione sposando Mary Stuart, figlia di Roberto III; prese parte alle guerre di confine e morì prigioniero in Inghilterra. Gli successero il figlio William, 2° conte (1398-1437), il nipote James e poi lo zio di questo, George (1412-1462), il quale trasferì il centro dei suoi interessi al confine sud della Scozia. Il titolo passò poi al figlio suo Archibald, 5° conte (1450-1514), il più celebre della famiglia, soprannominato "Bell-the-Cat". Si ribellò contro Giacomo III, e, alla morte di questi, fu nominato tra i tutori del re minorenne Giacomo IV. Ma, caduto in disgrazia, tradì il suo re, alleandosi con Enrico VII d'Inghilterra, al quale cedette il castello di Hermitage, chiave del passo di Liddesdale, e ne ebbe in compenso varî feudi inglesi. Riuscì di nuovo a rientrare, nonostante ciò, in favore del re scozzese; cadde un'altra volta in disgrazia; ma, dopo la battaglia di Flodden (1513), fu nominato consigliere della regina reggente. Morto nel 1514, gli successe il nipote Archibald (figlio del suo primogenito), 6° conte (1489-1557), il quale, morta la sua prima moglie, sposò Margaret, vedova di Giacomo IV e sorella di Enrico VIII d'Inghilterra. Tale matrimonio suscitò una guerra civile, e George, dopo varie vicende, finì per litigare con la moglie e ribellarsi contro di lei, appoggiato da Enrico VIII. Nel 1525, sconfitti i partigiani della regina, fu nominato Warden delle Marche e custode del re Giacomo V, riunendo in sé tutti i poteri e distribuendo le cariche fra i Douglas. Giacomo non si adattò a questa tutela, e, riuscito a fuggire nel 1528, raggiunse la madre, che nel frattempo si era divorziata da George. Questi fu proscritto, con gli altri Douglas, ebbe confiscate le terre e dovette fuggire in Inghilterra, mentre sua sorella lady Glamis fu presa e giustiziata per alto tradimento. Tornò in Scozia solo alla morte di Giacomo V nel 1542, e riebbe beni e onori. Nel maggio 1543, negoziò la pace anglo-scozzese e il matrimonio fra Maria di Scozia e il principe Edoardo d'Inghilterra. Ma la guerra ricominciò, il matrimonio andò a monte e George combatté, questa volta, contro gli Inglesi, continuando poi a intrigare e a partecipare alle lotte intestine, al solo scopo di aumentar la ricchezza e l'influenza della sua famiglia. Il suo pronipote Archibald, 8° conte (1555-1588), allevato nella fede presbiteriana, investito di varie alte cariche, luogotenente generale del regno nel 1578, fu dichiarato reo d'alto tradimento per l'appoggio dato allo zio, conte di Morton, e costretto a rifugiarsi presso la regina Elisabetta. In seguito, si riconciliò con Giacomo V e rimpatriò; ma, caduto di nuovo in disgrazia e fuggito, continuò i suoi intrighi da Newcastle, incoraggiato in ciò da Elisabetta. Nel 1585, a capo di altri profughi, invase la Scozia, sconfisse il reggente Arran (v. arran, conti e baroni di), catturò il re a Stirling e si fece restituire i beni e le cariche. Creato luogotenente generale del Border (confine), vi ristabilì l'ordine; nel 1586 fu creato conte di Morton e ne ricevette i feudi. Morì il 4 agosto 1588. Gli successe suo cugino William, 9° conte (1533-1591) che combatté per la regina Maria; a lui, il figlio William, 10° conte (1554-1611) che, fattosi cattolico mentre era alla corte di Francia, fu, al suo ritorno in Scozia, diseredato. Ma, riavuti i suoi beni alla morte del padre e nominato luogotenente reale nel nord della Scozia, rese importanti servizî alla Corona. Fu tuttavia coinvolto in atti di tradimento relativi al complotto detto degli Spanish blanks (moduli spagnoli), per facilitare il dominio della Spagna cattolica sul regno. Arrestato, riuscì a fuggire e si mise a capo di ima rivolta, insieme coi conti di Erroll e Huntly. Tornato alla fede presbiteriana nel 1597, fu perdonato, riebbe i beni sequestrati e altissime cariche; ma, risentitosi perché gli avevano negato il titolo di marchese, concesso ad altri, ridivenne cattolico e andò a stabilirsi, nel 1608, in Francia, nell'abbazia di St. Germain-des-Près, dove morì il 3 marzo 1611. Suo figlio William, 11° conte (1589-1660), visse molto all'estero ove si dedicò a studî storici e genealogici. Unitosi ai realisti durante la guerra civile, fu catturato e dovette riscattarsi dalla prigionia, nel 1647. Morì il 19 febbraio 1660, a Douglas. Sotto i suoi auspici e col materiale da lui raccolto, David Hume of Godscroft scrisse la storia della casa Douglas, pubblicata nel 1644. William era stato creato marchese di Douglas, e il titolo di conte di Angus passò ai duchi di Hamilton.
Bibl.: Oltre alle storie generali della Scozia, D. Hume of Godscroft, History of the House of Douglas and Angus, in ediz. del 1748, non sempre attendibile; W. Fraser, The Douglas Book, 1885; H. Maxwell, History of the House of Douglas, 1902.