OLANDA, Contea e Provincia di
In tempi antichi il territorio che più tardi formò l'Olanda era scarsamente abitato dai Caninefati e dai Frisoni. Nel 922 Carlo il Semplice dava in possesso a un suo funzionario, il conte frisone Teodorico (Dirk), certe terre nel Kennemerland, cioè nelle vicinanze dell'odierna Haarlem. A Teodorico I nel 939 seguì il figlio, dello stesso nome, fondatore della badia di Egmont. Nel 988 gli seguì il figlio Arnolfo, caduto contro i Frisoni occidentali nel 993. Il figlio di lui Teodorico III, minorenne alla morte del padre, perse molti dei suoi possessi. Ma divenuto maggiorenne egli s'impadronì di terreni paludosi alla Merwede (forestum Merwede) di proprietà del vescovo di Utrecht e là, in un punto dominante la Mosa e la Waal, il maggior braccio del Reno, costruì un castello (1015) e fece pagare un pedaggio alle navi che passavano sui due fiumi. Quella palude aveva nome Holland (holtland = terra boscosa) che poi divenne quello dei discendenti di Teodorico e di tutto il territorio. Il castello diede origine alla città di Dordrecht. Il vescovo d'Utrecht, l'arcivescovo di Colonia, le città commerciali lungo il Reno, Tiel, Colonia e altre, protestarono presso l'imperatore Enrico II per quel pedaggio sicché il duca Goffredo III di Lorena fu mandato per punire il conte. Ma questi sconfisse completamente l'esercito imperiale, al quale si erano unite le truppe dei due vescovi, presso Vlaardingen (1018). Da quel momento la contea divenne una forza di primo ordine nei Paesi Bassi. Teodorico III regnò fino al 1039. Sotto suo figlio, Teodorico IV cominciò la lotta col conte di Fiandra per il possesso della Zelanda che continuò anche sotto i suoi successori insieme con la guerriglia col vescovo di Utrecht e l'eterna guerra con gl'indomiti Frisoni, sui quali il conte olandese pretese di fare sempre valere i suoi diritti.
Intorno al 1150 cominciarono i primi lavori di bonifica contro il pericolo delle inondazioni spesso causa di terribili danni. Lentamente si crearono le waterschappen coi consigli delle dighe, una specie di associazione per difendere vita e averi contro il potente nemico, l'acqua. Tuttavia l'esistenza in quel paese semisommerso era così triste che le cronache parlano spesso di emigrazioni verso l'Oostland: cioè la Germania occidentale e il Brandeburgo; ancora oggi nella poesia popolare quell'Oostland, divenuto un paese fiabesco, è decantato come un paradiso terrestre.
Gli Olandesi presero parte alle crociate: il conte Fiorenzo III, devoto amico del Barbarossa, morì nel 1190 ad Antiochia; Guglielmo I si distinse assai alla presa di Damiata (1219). Quest'ultimo conte fu il primo a dare diritti di città a comuni della contea: a Geertruidenberg nel 1213 e a Dordrecht nel 1220. Il conte Guglielmo II, che regnò dal 1234 al 1256, fu eletto re dei Romani nel 1247. Egli cadde nel 1256 contro i Frisoni. Gli successe il figlio Fiorenzo V (1256-1296), bimbo di due anni alla morte del padre. Egli procurò grandi vantaggi commerciali al suo popolo (tra gli altri il deposito della lana inglese a Dordrecht) e fu al principio alleato del re inglese, tanto che suo figlio Giovanni sposò una principessa inglese. Fu amico e protettore del popolo; der keerlen Godt (il Dio della plebe) era il nome spregiativo datogli dai nobili ribelli. La Frisia occidentale fu da lui sottomessa; ed egli conquistò pure al vescovo di Utrecht Amsterdam, villaggio di pescatori, cui diede, insieme con L'Aia, il primo impulso a un grande sviluppo. Quando il re inglese aiutò il conte di Fiandra contro quello di Hainaut, nipote di Fiorenzo, e ancora spostò il deposito della lana da Dordrecht a Bruges, Fiorenzo divenne alleato di Filippo IV di Francia. Caduto in mano di nobili ribelli che volevano darlo in mano al suo nemico Edoardo I d'Inghiaerra, fu da essi ucciso quando i contadini assalirono il castello di Muiden dove egli provvisoriamente era stato condotto. Seguì una fiera rivolta popolare contro i nobili che ebbero la peggio, tanto che la loro potenza fu da quel momento limitata. Fiorenzo V è ancora oggi considerato un eroe nazionale dell'Olanda; ma con suo figlio, Giovanni I (1296-1299) la casa d'Olanda finì.
Successe Giovanni II, della casa d'Avesnes (Hainaut), figlio di una sorella di Guglielmo II. I Fiamminghi, in guerra con la casa d'Avesnes, invasero la Zelanda e l'Olanda e se ne impadronirono quasi interamente. Ma un figlio naturale di Fiorenzo V, Witte van Haemstede, in una grande battaglia al Manpad nelle dune presso Haarlem, vinse i Fiamminghi e in pochi giorni riconquistò la contea per Giovanni II che nello stesso anno, 1304, morì. Gli seguì Guglielmo III il Buono (1304-37), che con il trattato del 1323 ottenne finalmente il possesso incontestato della Zelanda, rinunciando in cambio ai suoi diritti sulla Fiandra imperiale. Egli nel 1315 convocò un'assemblea di rappresentanti della nobiltà e delle città, che costituì i primi stati d'Olanda. Sua figlia Margherita sposò l'imperatore Lodovico il Bavaro e quando nel 1345 il conte Guglielmo IV cadde contro i Frisoni, a Stavoren, l'imperatore donò le sue terre in feudo all'imperatrice. Tuttavia anche Edoardo III d'Inghilterra, che aveva sposato una figlia più giovane di Guglielmo III, pretese le provincie per la regina. Cominciò allora una lotta che per più d'un secolo devastò i Paesi Bassi, tra Hoekschen e Kabeljauwschen. I Hoekschen col tempo s'identificarono col partito dei nobili; mentre fra i Kabeljauwschen si trovavano per lo più i rappresentanti della borghesia. Ben presto a capo dei Kabeljauwschen si metteva il figlio di Margherita, Guglielmo V, che combattè con fortuna varia, per molti anni, la propria madre. Egli nel 1354 ottenne l'Olanda, la Zelanda, non il Hainaut; ma pochi anni dopo impazzì. Regnò in sua vece il fratello Alberto di Wittelsbach (1358-1404). Alla morte di suo figlio Guglielmo VI che era stato sposato a una figlia del duca di Borgogna, Filippo, seguì come ultima rappresentante della casa di Baviera, Giacomina. Oramai la contea era entrata nell'orbita del grande stato di Borgogna e tutto il regno di Giacomina non fu altro che un disperato tentativo di mantenerne l'indipendenza. Nel 1433 la contessa perdette la provincia. Allora l'Olanda era già una regione fiorente; gran parte della palude era stata bonificata, per quanto, proprio nel 1421, una terribile inondazione distruggesse città e villaggi e staccasse Dordrecht dalla terraferma. Il governo centralizzatore della casa di Borgogna poco piacque agli Olandesi, che sentirono minacciati i loro privilegi. Filippo il Buono (1433-1467) istituì la corte d'Olanda (1428), introdusse il diritto romano invece di quello tradizionale germanico; poi fu istituita una corte suprema per tutti i Paesi Bassi a Malines nel 1474, ciò che fu considerato in pieno contrasto coi privilegi. Aumentò il benessere generale: i pescatori di Olanda e Zelanda divennero sempre più grandi navigatori; anche la cultura era fiorente, specie dopo l'invenzione della tipografia che viene attribuita da molti a Laurens Coster di Haarlem. Erasmo di Rotterdam rese nota la patria olandese nell'ambiente umanistico d'Europa. A Filippo il Buono seguì Carlo il Temerario (1467-1477); a questi la figlia Maria (1477-1482), che ebbe difficoltà assai grandi per l'atteggiamento ostile del re francese. Ne approfittarono gli stati delle varie provincie, anche quelli olandesi, per riavere le antiche libertà: la corte di Malines fu abolita e coi privilegi ritornò l'autonomia quasi assoluta dei singoli staterelli. Dal matrimonio di Maria con Massimiliano d'Austria nacque Filippo il Bello il quale nel 1482 divenne conte sotto la reggenza di suo padre. Le popolazioni di Fiandra e di Olanda si ribellarono contro l'Asburgo e risorse pure la lotta tra Hoekschen e Kabeljauwschen. Il capo dei Hoekschen, Francesco di Brederode, occupò Sluis e perfino Rotterdam (1488), ma nel 1492 egli fu vinto e i torbidi finirono. Due anni dopo, Filippo, divenuto maggiorenne, prese il potere e rifiutò di riconoscere tutti i privilegi dati dopo la morte di Carlo il Temerario, continuando la politica centralizzatrice dei Borgognoni. Il suo matrimonio con Giovanna d'Aragona ebbe influenza decisiva nella storia olandese. Egli stipulò trattati commerciali con l'Inghilterra, assai vantaggiosi per il commercio di cabotaggio e per la pesca. Alla sua morte (1506), Massimiliano divenne ancora reggente per il giovane Carlo V; nominò la propria figlia Margherita d'Austria governatrice, finché nel 1515 Carlo stesso divenne signore dei Paesi Bassi e conte d'Olanda. Le continue sue guerre danneggiarono non poco il commercio olandese, che però molto si avvantaggiò dell'unione personale con la Spagna: infatti erano gli Olandesi a distribuire le mercanzie coloniali per tutta l'Europa.
Il luteranesimo fece presto proseliti in Olanda e nel 1526 vi ebbe il primo martire a L'Aia in Jan de Bakker (Pistorius). Severissima era la persecuzione degli eretici nei Paesi Bassi ove Carlo V era sovrano assoluto; e la plebe, privata dei suoi pastori, seguì agitatori e fanatici come Giovanni Bokelsz di Leida e Jan Matthijsz di Haarlem, capi di un gruppo di anabattisti, i quali tentarono perfino d'impadronirsi di Amsterdam. Come gli altri Paesi Bassi anche l'Olanda nel 1555 venne a Filippo II, il quale nominò statolder o governatore di quella e d'altre provincie il giovane Guglielmo principe d'Orange, ricchissimo nobile neerlandese. Nei torbidi che seguirono Guglielmo ebbe una parte preponderante; egli, moderato, non perseguì nelle provincie a lui affidate gli eretici con la forza voluta dal re. Poco dopo il movimento iconoclastico del 1566, informato dell'arrivo del duca d'Alba con un forte esercito, Guglielmo lasciò i Paesi Bassi. Il duca d'Alba, divenuto governatore generale, nominò statolder d'Olanda il conte de Bossu. Nel 1572 i pezzenti del mare (gueux) s'impadronirono per intimidazione della città olandese di Brielle; molte altre città si ribellarono contro le guarnigioni spagnole. Il duca d'Alba convocò gli stati d'Olanda a L'Aia, ma non vi si presentarono che i rappresentanti di poche città, tra le quali Amsterdam, mentre Guglielmo d'Orange che già aveva fatto varie imprese per liberare il paese dalla soldatesca straniera, convocò gli stessi stati a Dordrecht, dove si adunarono in numero grandissimo e riconobbero in Guglielmo il vero statolder del re nella loro provincia. Tutti i privilegi aboliti dal duca d'Alba furono restaurati. Il principe da parte sua riconobbe i privilegi e concesse libertà di religione. Fu istituita una corte dei conti, una corte di giustizia e un consiglio dell'ammiragliato. Nell'autunno del 1572 il principe di Orange che aveva visto fallire un tentativo di liberare suo fratello Ludovico, assediato a Mons, e che per la notte di San Bartolomeo dovette rinunciare ad ogni speranza di aiuti francesi, arrivò in persona in Olanda, oramai unica roccaforte del protestantesimo negli stati di Filippo II. Un grande esercito spagnolo invase la provincia per punire le città ribelli. Naarden fu ridotta un' immensa rovina fumante; Haarlem fu assediata e resistette per varî mesi (1573); davanti a questa città la forza spagnola venne meno e i tentativi di prendere poi Alkmaar fallirono: Sonoy fece aprire le dighe e il nemico dovette ritirarsi. Nello stesso anno 1573, i cittadini di Hoorn vinsero la grande flotta spagnola, che avrebbe dovuto aprire le comunicazioni di Amsterdam col mare aperto, sul Zuiderzee, e fecero prigioniero l'ammiraglio, cioè lo statolder Bossu. Amsterdam, fedele al re, vide diminuire sempre più i suoi traffici a vantaggio di Hoorn e Enkhuizen. Nel 1574 due tentativi spagnoli di prendere il grande centro industriale olandese, Leida, fallirono. Guglielmo fece aprire le dighe, inondare gran parte della provincia e assalire le truppe assedianti sotto il Requesens, dalla flotta zelandese. Il nemico dovette fuggire in tutta fretta e le truppe scoraggiate si ritirarono dalla provincia verso Utrecht, Gheldria e Zelanda; dopo la morte del Requesens esse si ammutinarono. L'Olanda era liberata dal nemico, ma ridotta di nuovo una palude. Fiorì però il commercio poiché sotto la protezione delle navi dei gueux gli Olandesi dominarono il mare. Di questo fatto la città di Amsterdam sentì i danni e nel 1578 essa pure prese la parte dei ribelli. Già nel 1576 Guglielmo, traendo profitto dalla costernazione che aveva provocato il saccheggio di Anversa da parte della soldatesca spagnola, era riuscito a fare la pace tra Olanda-Zelanda e le altre provincie nella Pacificazione di Gand. Anche dopo, durante tutta la guerra degli Ottant'anni (v. olanda: Storia) la provincia d'Olanda ebbe sempre la parte principale. Essa divenne, per la sua opulenza e per l'eroismo dimostrato, così preponderante nella repubblica che fu fondata nel 1579 con l'unione di Utrecht, che la repubblica delle Sette Provincie Unite venne indicata spesso, all'estero, col nome di questa sua parte principale. Ancora oggi il regno dei Paesi Bassi spesso è detto Olanda: questo è, per es. l'uso generale italiano. La storia della provincia divenne dunque storia dello stato. Ora tale provincia è divisa in due parti: Olanda Meridionale e Olanda Settentrionale, e ciò in seguito alla riforma costituzionale del 1839.
Bibl.: Oltre ai libri generali di storia olandese, v. gli Annales Egmundani, editi nel 1863 come primo volume della nuova serie dei Werken van het historisch genootschap; Fontes Egmundenses, editi da O. Oppermann, Utrecht 1933; I. H. Gosses, De vorming van het graafschap Holland, L'Aia 1915; Melis Stoke, Rijmkroniek, ed. vol. XL e XLII del Historisch genootschap; O. Oppermann, Holland onder de regeering van graaf Floris V, in Gids (1908); H. Pirenne, Les anciennes démocraties des Pays-Bas, Parigi 1910; P. J. Blok, Geschiedenis eener hollandsche stad, L'Aia 1910-12.