CONTACIO (κοντάκιον, diminutivo di κοντός "bastoncino", intorno al quale si avvolgeva la pergamena)
Nella letteratura bizantina è una predica in versi, che consta di circa 18-24 strofe aventi un'uguale struttura metrica, e di un proemio (κουκούλιον) di metro differente. Il ritornello finale del proemio si ripete alla fine delle singole strofe, le cui lettere iniziali formano sempre un acrostico (ἀκροστιχίς). La corrispondenza delle strofe riguarda non solo il numero delle sillabe nel verso e l'accento tonico (salvo alcune particolarità, l'accento delle parole coincide con quello del verso), ma anche le pause del senso, che si distinguono in deboli, medie e forti. In generale questa corrispondenza è osservata molto rigorosamente; talvolta però si manifesta grande libertà.
La complessa struttura ritmica delle strofe presuppone una stretta connessione con una melodia, sovente creata dal poeta stesso (di qui l'appellativo μελῳδός), della quale i codici indicano il tono (ἧχος) e la qualità, se propria (ἰδιόμελον) o se foggiata su quella d'una strofa modello (εἱρμός). L'argomento del contacio è lo stesso della predica solenne, con la quale ha in comune uno spiccato movimento drammatico (dialogo, monologo, ecc.) e l'esuberanza di artifici retorici. I precedenti di questo genere letterario sono da ricercarsi nella poesia siriaca dei secoli IV e V, in Metodio d'Olimpo, e nei dialoghi acrostici delle omelie di S. Proclo. Il contacio raggiunse la piena fioritura nel sec. VI con S. Romano, con Anastasio, Domizio, Ciriaco e con parecchi inni anonimi, fra cui l'inno Acatisto (v.), il solo contacio rimasto integro in uso sino ai nostri giorni, mentre degli altri si suol recitare solo una strofa, che viene denominata pure kontakion. Gli ultimi contaci originali in generale non sono posteriori alla scuola studita.
Edizioni: J. B. Pitra, Analecta Sacra, I, Parigi 1876; P. Maas, Frühbyzantinische Kirchenpoesie, I, Bonn 1910, pp. 12-32; S. Gassisi, in Studi liturgici, III, Grottaferrata 1913.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, 2ª edizione, Monaco 1897, pp. 662-73; 690-700; id., Die Akrostichis in der griechischen Kirchenpoesie, Monaco 1903; P. Maas, Das Kontakion, in Byzantinische Zeitschrift, XVIII [1910], pp. 285-306.