contabilita
contabilità Nell’azienda, la c. è il sistema di rilevazioni quantitative delle operazioni, che ha il fine di supportare l’attività decisionale di chi governa l’impresa e di tutti coloro che sono interessati a conoscere le sue condizioni economiche, finanziarie, patrimoniali. Presupposti della c. sono quindi la raccolta dei dati grezzi, la loro elaborazione e la loro formale rappresentazione.
Lo strumento utilizzato nella c. è il conto (➔). Esso si concretizza in una serie di rilevazioni riferite a uno specifico oggetto (variabile e misurabile, per es., il conto ‘Banca c/c’), con l’obiettivo di analizzarne lo stato e le variazioni, e di fornire informazioni sulle sue caratteristiche quantitative e qualitative, in un determinato momento e nel corso del tempo. In base all’unità di misura delle variazioni, s’identificano conti a quantità, che rilevano le specifiche fisiche di un determinato bene (unità, litri, chilogrammi di merci), oppure a valore, che rilevano le variazioni di un bene espresse in quantità monetarie (unità monetarie per il conto ‘Banca c/c’). I conti che compongono il sistema contabile accolgono i valori che sono originati dalle operazioni aziendali. Tali valori possono essere elementari, se riferiti a singole operazioni aziendali, oppure di sintesi, se relativi a combinazioni economiche parziali o generali. L’insieme dei valori rilevati, con riferimento al complessivo sistema degli accadimenti, rappresenta il sistema dei valori d’impresa.
Dal punto di vista formale il conto è un prospetto diviso in due distinte sezioni contrapposte denominate, per convenzione: dare (➔), sezione di sinistra, e avere (➔), sezione di destra. In esse sono rilevate quantità di segno algebrico diverso, cioè variazioni aumentative o diminutive dell’oggetto a cui il conto è intestato (incassi e pagamenti, entrate e uscite, carichi e scarichi, perdite e profitti).
Da un punto di vista terminologico, il conto si dice: istituito, quando ne vengono individuati l’oggetto e la denominazione (per es., istituzione del conto ‘Banca c/c’); acceso o aperto, quando si effettua la prima variazione positiva o negativa (per es., versamento nel conto bancario, rilevato in dare del conto ‘Banca c/c’); un conto si definisce addebitato o accreditato, quando si verifica, rispettivamente, una variazione positiva (in dare) o negativa (in avere) dell’oggetto osservato (gli incassi o i pagamenti realizzati nel conto corrente bancario sono rilevati, rispettivamente, in dare e in avere del conto ‘Banca c/c’); un conto si dice chiuso, quando il saldo (ovvero, la differenza tra i valori presenti nelle due sezioni) è iscritto nella sezione opposta rispetto a quella in cui è presente.
La c. è definita generale quando oggetto delle rilevazioni contabili sono tutte le operazioni di scambio che l’azienda compie con i terzi (per es., acquisto di materie prime, pagamento di stipendi, vendita di merci, ottenimento di un finanziamento, pagamento di imposte ecc.). L’obiettivo della c. generale consiste nel determinare il risultato ottenuto dalla gestione in un periodo definito (reddito di periodo) e il capitale di funzionamento. La c. generale consente, infatti, la periodica redazione del bilancio (➔ ) di esercizio. Per questo scopo essa si avvale del metodo della partita doppia (➔) che, osservando le operazioni sotto due aspetti (finanziario ed economico), rileva i connessi valori nelle due serie di conti corrispondenti e antitetici.
Il termine c. individua qualsiasi rilevazione quantitativa volta a fornire informazioni su specifici aspetti della vita aziendale. Si parla di c. elementari o speciali come: la c. di magazzino, che individua la movimentazione dei beni presenti in magazzino; la c. dei clienti e dei fornitori, che rileva i rapporti commerciali con le due categorie di soggetti in termini di valore degli scambi, scadenze dei crediti e dei debiti; la c. del personale, che ha per oggetto le determinazioni quantitative di salari e stipendi, oneri sociali e contributivi, ferie, trattamento di fine rapporto ecc.; la c. industriale, relativa alla determinazione dei costi di produzione, di reparto, di distribuzione e così via.