consultorio
Ente o sede di organizzazione (ufficio, ambulatorio), che ha lo scopo di fornire la consulenza di periti su problemi, per lo più di natura igienico-sanitaria e d’importanza sociale: c. antitubercolare; c. prematrimoniale.
Consultori familiari Sono stati istituiti nel 1975 «per la preparazione psicologica e sociale alla maternità, per la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile, nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti; la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento e infine la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero prevenire la gravidanza consigliando metodi e farmaci adatti a ciascun caso». Se la legge nazionale così indica le finalità generali, ogni regione ha poi elaborato leggi proprie che concretano le norme suggerite dalla legge-quadro e hanno per scopo di sostenere la famiglia in tutto ciò che la riguarda, di prevenire le malattie fisiche e psichiche, di assistere casi particolari (ragazzi difficili, tossicodipendenti, delinquenza minorile, dissensi di coppia). Le regioni hanno il compito di preparare, con appositi corsi di formazione e aggiornamento, il personale specializzato che deve operare in queste strutture, le quali devono esercitare la loro attività in stretta relazione con le Aziende sanitarie locali (ASL). L’équipe che opera nei c. familiari è costituita da ginecologi, psicologi, psichiatri e assistenti sanitari. I c. familiari sono primariamente istituzioni pubbliche; la legge prevede però anche l’istituzione di strutture private, alle quali lo Stato o la regione offre contributi finanziari a condizione che esse corrispondano a ciò che la legge prescrive.