NEGRUZZI, Constantin
Scrittore romeno, discendente da un'antica famiglia moldava, nato nel 1807 (o 1808), morto il 25 agosto 1868. Apprese il greco e il francese e solo più tardi il romeno, giacché a quei tempi le scuole greche erano le sole frequentate dalla nobiltà. La rivoluzione del 1821 costrinse la sua famiglia a rifugiarsi in Bessarabia, dove il N. conobbe il poeta Puškin. Occupò funzioni importanti nella vita pubblica, ma conquistò con difficoltà la fiducia del principe Mihail Sturdza, che lo esiliò ben due volte (nel 1838 e nel 1844). Per prudenza, ma anche per il suo temperamento d'artista, si tenne lontano dalla rivoluzione del 1848 né partecipò alla politica dell'"Unione dei principati" (1859). Per ragioni di salute viaggiò all'estero.
La sua attività culturale e letteraria è molto varia e importante. Fondò il Teatro nazionale di IaŞi (1840); pubblicò in collabolazione con V. Alecsandri (v.) e M. Kogălniceanu la Dacia Literară (1840), la PropăŞirea (Il Progresso, 1844) e la Romania Literaă (1855), dando origine nella letteratura romena a una corrente che fu detta "storico-popolare", perché gli scrittori che vi appartennero s'ispiravano alle antiche cronache nazionali, e, quanto alla forma, alle poesie e alla lingua popolari.
Il N. è il creatore della novella storica romena: Alexandru LăpuŞneanu costituisce un piccolo capolavoro per la profondità dell'analisi psicologica e per la gradazione del movimento epico. Scrisse anche novelle romantiche (Zoe, O alergare de cai: Una corsa di cavalli, ecc.). Le sue lettere (Negru pe alb: Nero sul bianco) contengono brani satirici, umoristici, ritratti, descrizioni di costumi, problemi linguistici (sull'influsso, per es., esercitato dalla lingua italiana su quella romena, ecc.). Scrisse in versi il poemetto storico intitolato: Aprodul Purice con imitazioni del Tasso, e tradusse molte poesie di Victor Hugo, di Puškin, di Th. Moore (Melodie irlandesi), ecc. Prova meno buona fa il N. nei suoi tentativi drammatici: Cârlanii (I puledri), Muza di Burdujeni (Le Muse di B.), Maria Tudor, ecc.
La sua personalità letteraria risente l'influsso della letteratura greca antica, di quella storica e popolare romena, e del romanticismo francese.
Ediz.: Păcatele tinereţelor (Peccati di gioventù), Poezii, Teatru (voll. 3), Bucarest 1872-73; Opere complete, Bucarest 1903 (voll. 3).
Bibl.: O. Densusianu, Literatura romînă modernă, Bucarest 1933, III, pp. 58-71; E. Lovinescu, C. N. Viata si opera, 2ª ed., Bucarest 1913; R. Ortiz, Varia Romanica, Firenze 1933, pp. 381-401 (Un'imitazione rumena dal Gessner e dal Vigny). Una traduzione italiana delle migliori prose del N. a cura di M. Bulciolu, Racconti e Alessandro Lapusneanu, Roma 1931.