PERMEKE, Constant
Pittore e scultore belga, nato ad Anversa il 31 luglio 1886, morto a Jabbeke (Bruges) il 4 gennaio 1952. Figlio del pittore di marine Henri P., frequentò le accademie di Bruges e di Gand, dove incontrò F. van den Berghe, A. Servaes, Léon e Gustave De Smet, e cioè gli esponenti principali del secondo gruppo di Laethem-Saint-Martin. In questa località, sulle rive della Lys, P. soggiornò dal 1909 al 1912. Tra il '12 e il '14, ad Ostenda, a contatto soprattutto con Servaes, il suo stile si maturò ritrovando, in un robusto espressionismo sostanziato di amore al reale, il filone più antico e fecondo della tradizione fiamminga. Nel 1914, gravemente ferito alla difesa di Anversa, fu trasportato in Inghilterra, dove dal '16 fino alla fine della guerra soggiornò a Chardstock (Devonshire), lavorando a grandi composizioni (L'étranger, Museo di Bruxelles, ecc.) e mettendosi in contatto con i connazionali van den Berghe, G. de Smet, André de Ridder, che, rifugiati ad Amsterdam, vi avevano fondato il gruppo Open Wegen ("La via aperta") indirizzando le loro ricerche verso un realismo che traeva ispirazione dalla vita quotidiana degli uomini e delle bestie, semplice eppure materiato di un senso grandioso della terra madre e della forza dell'uomo. Fra gli esponenti di questo Expressionisme national, P. ha ottenuto forse i risultati stilisticamente più rigorosi, riuscendo a porsi su un piano europeo.
Al suo ritorno in Belgio P. soggiornò ad Anversa, poi a Ostenda, dipingendo di preferenza marine, ritratti di marinai, ecc. Stabilitosi a Jabbeke (dal 1925) presso Bruges, si dedicò di nuovo al paesaggio, agli studî di contadini, agli interni delle loro case. Da questi quadri P. ha escluso ogni compiacenza cromatica: i suoi colori scuri e terrosi, il suo tocco lento e pesante sono in funzione della qualità plastica dell'immagine, immobili esaltazioni di un'umanità gigantesca ed eroica nella sua vitalità elementare. Dal 1936 il P. si esercitò anche nella modellazione.
Fra le molte esposizioni - collettive e personali - si citano un'importante retrospettiva al Musée d'art moderne di Parigi nel 1947, la XIX (1934), XXIV (1948) e XXV (1956) Biennale di Venezia, le mostre a lui dedicate al The Arts Council di Londra nel 1937, al Musée Royal des Beaux-Arts di Anversa nel 1959 e l'esposizione Les sources du XXe siècle al Musée d'art moderne di Parigi nel 1960-1961.
Molte sue opere si trovano nel suo atelier di Jabbeke, trasformato in Musée Permeke dopo la sua morte, e molte nei Musei di Bruxelles, Anversa e Gand e in numerose collezioni private.
Bibl.: P. G. van Hecke, Oeuvres de C. P. et Gustave de Smet, in Sélection, agosto 1920; A. de Ridder, C. P., ibidem, ott. 1920; id., C. P., in Kunst der Zeit, nn. 5-6, 1928; C. Marlier, C. P., in Cahiers de Belgique, 1929; P. Fierens, P., Parigi 1930; P. Fierens e P. Courthion, in Cahiers de Belgique, numero speciale dedicato a P., febbraio 1930; A. de Ridder, La pittura fiamminga moderna, in Emporium, settembre 1936; W. Koninckx, Portrait de P., Anversa 1938; P. Haesaerts, P. ou la volonté de grandeur, Anversa-Amsterdam 1938; id., P. sculpteur, Bruxelles 1939; id., L'École de Laethem-Saint-Martin, Bruxelles 1945; E. Langui, C. P., Anversa 1947; id., C. P., in Emporium, aprile 1950; id., P. e l'espressionismo fiammingo, ibidem, agosto 1952; M. Raynal, Peinture moderne, Ginevra 1953, p. 225 s., 312 e passim; F. E. (Elgar), in Dictionnaire de la peinture moderne, Parigi 1945, p. 221 s.; H. Vollmer, Allgem. Lexikon d. bildenden Künstler des XX. Jahrh.s, III, Lipsia 1956, p. 370; R. Avermaete, P., Bruxelles 1959.