CONSO (Consus "il sotterrato", da condere)
Antico dio italico del grano, corrispondente alla greca Persefone (Proserpina) simbolo della forza generatrice insita nel chicco di frumento. L'ara contenuta nel suo più importante sacrario era sempre coperta di terra e non veniva dissepolta se non durante le precipue feste del dio, ricorrenti ogni anno al 21 agosto (consualia) e al 15 dicembre (grandi Consualia), cioè al termine della raccolta e della semina. Quale dio della terra, C. si trovò in stretti rapporti con Ops Consiva, la terra da lui medesimo fecondata. Tutto comprova l'alta antichità del culto di C.: l'intervento al rito dei maggiori sacerdoti; la scarsa individualità del dio; la connessione con le tradizioni relative al primo stabilimento dell'Urbe sul Palatino (il solco primigenio, secondo Tacito, sarebbe passato accanto all'ara di C.), e al ratto delle Sabine, che sarebbe avvenuto durante le Consualia.
Le memorie di C. appaiono limitate a Roma, anzi alla valle del Circo Massimo, Vallis Murcia; più precisamente all'altura dell'Aventino dove L. Papirio Cursore, dopo l'espugnazione di Taranto, gli dedicò nel 272 a. C. un tempio; e al sacrario principale, alle radici del Palatino (Ara di Conso). A mezzo il sec. III, C. è identificato con Posidone Ippio (Neptunus Equester), e con la graduale decadenza dell'agricoltura presso i Romani, il culto tributatogli si raccomanda alla celebrazione dei giuochi circensi.
Non sembra accettabile l'opinione che l'ara di Conso stesse accanto alle prime o alle seconde mete, cioè all'una o all'altra estremità della spina del Circo Massimo. D'altronde il vetusto sacello tornò in luce nel 1526, dietro la basilica dell'Anastasis (S. Anastasia ai Cerchi) e Bartolomeo Marliani ce ne ha lasciato una suggestiva descrizione (in Antiq. Romae Topographia, ediz. del 1534). Esso è con ogni probabilità da riconoscersi in una concamerazione in opera quadrata posta nei sotterranei della basilica di S. Anastasia a tergo dell'abside basilicale.
Bibl.: Wissowa, in Roscher, Lexikon d. gr. und röm. Myth., I, coll. 924-27; G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, ii, Torino 1907, passim; L. Du Jardin, Conso, antico dio del grano, e il ratto delle Sabine, in Nuova Antologia, LXII (1927), pp. 86-97.