conseguire
. Con costrutto transitivo, il verbo compare in If VII 90 sì spesso vien chi vicenda consegue, " subisce, ha un mutamento di fortuna, di stato ": D. parla dei mutamenti della fortuna che non hanno triegue: / necessità la fa esser veloce: si determinano continui avvicendamenti " che è un dire, Vien qui vicem alterius excipit " (Cesari).
Molti antichi commentatori, sostituendo al pronome chi la congiunzione dichiarativa che, accolsero la lezione che vicenda consegue, esaminata ma non accettata dal Blanc, seguita invece dal Del Lungo: " avviene che succedono, seguono, avvengono, avvicendamenti di buona e cattiva ventura ": così chiosava anche il Boccaccio: " il suo permutare, nel quale ella [la fortuna] appare esser veloce, che vicenda consegue, cioè che gli pare questo suo permutare vicendevolmente seguire ".
Bibl. - I. Del Lungo, Dal secolo e dal poema di D., Bologna 1898, 463; Barbi, Problemi I 206; Petrocchi, ad l.