Conio
. Il castello romagnolo, non lontano da Imola (" longe ab Imola per sex milliaria ", dice Benvenuto), apparteneva ai conti da Barbiano. Fu distrutto nel 1296 da Faenza.
È citato in Pg XIV 116 ove D., per bocca di Guido del Duca, lo redarguisce, quasi fosse un essere umano, perché di figliar tai conti più s'impiglia, e non segue invece l'esempio di Bagnacaval, che non rifiglia (v. 115).
È evidente dal contesto che D. cita C. per indicare la famiglia alla quale apparteneva, e della quale stigmatizza la degenerazione. Così il Bassermann (Orme 194): " Altri luoghi della Romagna sono in generale soltanto menzionati, e devono, come Prata, Brettinoro, Bagnacaval ecc. (Purg. XIV), solamente servire quali nomi personali dei loro nobili feudatari ".