ROSMINIANI, Congregazione dei
È il nome dato comunemente ai membri dell'Istituto della Carità, ordine religioso fondato da Antonio Rosmini (v.) nel 1828 e approvato da Gregorio XVI nel 1839. Esso costituisce l'applicazione a un organismo sociale dell'ascetica propria del Rosmini, delineata per l'individuo nelle Massime di perfezione cristiana.
La novità di questa ascetica sta in uno sviluppo del concetto di carità, in cui viene risolta l'antitesi tra vita contemplativa e vita attiva, subordinandole ambedue al principio della carità, per cui il cristiano di sua propria elezione abbraccia la vita contemplativa, come quella che più immediatamente lo porta in Dio, ma per chiamata di Dio si dà alla vita attiva in servizio del prossimo. La chiamata di Dio poi appare dalle circostanze ordinate dalla Provvidenza, tra cui principale il vedere i bisogni del prossimo o l'invito espresso che da questo si riceve. Quindi nel membro dell'Istituto si richiede come disposizione fondamentale l'indifferenza a qualsiasi genere di carità da intraprendersi, non secondo il gusto o istinto proprio, ma secondo la chiamata altrui. L'indifferenza cosl intesa diventa l'attuazione più vasta e più profonda dell'abnegazione evangelica, e rende possibile l'universalità dell'Istituto verso qualsiasi opera di bene, a cui sia chiamato.
Vivente il fondatore, esso si applicò, secondo gl'inviti ricevuti allora, all'educazione elementare e media in scuole comunali e in collegi (Stresa, Domodossola), alle missioni e alla predicazione (Inghilterra e Italia) e agli studî. Per le opposizioni di cui era già segno, il Rosmini non poté eseguire il progetto di un collegio medico, istituzione destinata a far progredire la scienza e l'arte della medicina, con un laboratorio per studî medici, biblioteca, gabinetti sperimentali e ospedale annesso, diretto sotto l'aspetto tecnico e scientifico da medici valenti, e scuola di perfezionamento di chi già esercitasse la professione: il tutto organizzato e amministrato dall'Istituto, a cui offriva i fondi necessarî il principe di Arenberg. Morto il Rosmini, l'Istituto assunse altre opere (orfanotrofî, parrocchie, scuole industriali) e crebbe in Inghilterra, Irlanda e America Settentrionale. Comprende attualmente circa 400 membri, in tre provincie: italiana, con sede a Stresa Borromeo (Novara), inglese con sede a Rugby (Warwickshire), e irlandese-americana con sede a Upton (Cork). La sede generalizia è a Roma (S. Carlo al Corso). Gli stabilimenti maggiori dell'ordine sono a Domodossola (collegio-convitto con liceo-ginnasio pareggiato), a Torino (semiconvitto con liceo-ginnasio e scuole elementari), a Ratcliffe (Leicester) e a Galesburg (Illinois, negli Stati Uniti); ha parrocchie in Inghilterra (Cardiff, Newport, Londra, Rugby, Bexhill, ecc.), in Italia (Montecompatri) e negli Stati Uniti.
Ricevettero pure forma e regole dal Rosmini le suore della Provvidenza, dette Rosminiane, che si applicano specialmente all'educazione (asili d'infanzia, scuole elementari, orfanotrofî, collegi, ecc.), abbastanza diffuse nell'Italia settentrionale con 90 stabilimenti, in numero di circa 800, con sede a Borgomanero (Novara); meno diffuse in Inghilterra, dove sono circa un centinaio, con sede a Loughborough (Leicestershire).
Tra i membri che illustrarono l'Istituto sono da ricordare il dantista Paolo Perez (1822-79); il latinista, autore del Lexicon e dell'Onomasticon, Vincenzo De Vit (1811-92); il missionario Luigi Gentili (1801-48), morto in Irlanda; il filosofo Giuseppe Calza (1821-98); lo scrittore ascetico Luigi Lanzoni, quinto generale dell'ordine (1836-1901).