CONGO BELGA (XI, p. 133; App. I, p. 457)
BELGA La popolazione, secondo il censimento del 1939, è passata a 10.356.000 ab. con un aumento di circa un milione in confronto al 1935; una valutazione del 1940 la farebbe arrivare a 10,5 milioni, dei quali 36.080 Bianchi nel 1944 (compresi quelli del Ruanda-Urundi; a 1466 assommerebbero gli Italiani). Le città più popolose, con oltre 10.000 ab., secondo i dati del 1946 sono: Léopoldville con Kinshasa ab. 116.000 (6200 Bianchi), Élisabethville ab. 55.500 (5965), Jadotville ab. 31.500 (2553), Manono ab. 14.500 (200), Stanleyville ab. 13.500 (875), Matadi ab. 13.000 (400), Kipushi ab. 10.700 (470).
Le risorse economiche, oltre che dai prodotti spontanei della foresta equatoriale, sono date dalla coltivazione del cotone (per lo più affidata agli indigeni, con fornitura di semi selezionati), la cui consistenza attuale è di 350.000 ha., con una produzione di 860.000 q. di semi e 390.000 di fibra (1944-45), coltura suscettibile di ulteriori miglioramenti soprattutto in alcuni distretti (Kasai-Lomami e KivuManjema) a nord dell'equatore; del caffè, la cui produzione (circa 300.000 q.) si è sviluppata sugli altipiani orientali; del cacao e della canna da zucchero. Sempre scarso, a causa del clima, l'allevamento, la cui consistenza è stazionaria. Tra le risorse minerarie, oltre ad una ripresa delle esportazioni di minerali di rame dal Catanga, cui si associa il cobalto del quale il Congo Belga è il massimo produttore oro e argento sono sempre ricercati. In notevole ripresa sono altresì le miniere di stagno di Manona e Luvuna, a sud di Bukama, ove insieme allo stagno si trova minerale di uranio (Chinkolobwe nel distretto di Jadotville).
Il commercio, escluso oro e argento, dà per il periodo 1943-45 i seguenti dati (migliaia di franchi):
per i quali, eccettuato il Belgio, i paesi interessati al movimento nei due sensi sono soprattutto Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sudafricana. Le ferrovie avevano nel 1938 uno sviluppo di 6500 chilometri, costruiti in parte per superare le rapide che impediscono la navigazione sul fiume.
Storia (p. 142). - Rimasto fedele al governo belga in esilio a Londra, per il quale anzi costituì durante la guerra l'unica base territoriale della sua sovranità, il Congo Belga, anche per la sua situazione geografica, entrò presto in contatto con i possedimenti anglo-francesi in Africa. Alla vigilia del riconoscimento del governo belga di Londra (21 febbraio 1941), venne concluso un accordo economico e finanziario anglo-belga per lo sfruttamento in comune del Congo. Nel settembre 1942 il paese fu occupato da truppe americane. L'inevitabile rallentamento dei rapporti con la madrepatria, dovuto al lungo distacco, ha fatto sì che, accanto all'influenza belga, tuttora forte, specie negli investimenti finanziarî, si sia sviluppata una notevole penetrazione statunitense, stimolata principalmente dai ricchi giacimenti di uranio del Catanga. Quanto al Ruanda-Urundi, già sotto mandato belga, esso è passato il 13 dicembre 1946, per decisione dell'assemblea generale delle N.U., in amministrazione fiduciaria alla stessa potenza.