CONGESTIONE (dal lat. congestion; fr. congestio; sp. congestión; ted. Blutüberfüllung; ingl. congestion)
In medicina questo termine significa ogni aumento della quantità di sangue arterioso nella massa degli organi, determinato da un maggiore afflusso di sangue, in seguito alla dilatazione delle arterie e dei capillari; con minore proprietà scientifica lo stesso termine s'adopera per denotare l'accumulo di sangue venoso, prodotto in seguito alla stasi da un diminuito deflusso del sangue dagli organi. Le cause della congestione sono varie: innanzi tutto, nelle condizioni normali, la maggiore attività d'un organo è connessa alla sua congestione, come nel tubo digerente e nel fegato durante la digestione, nel cervello durante il lavoro intellettuale, nei muscoli durante il lavoro muscolare. Congestioni morbose poi sono quelle da perturbamenti dell'innervazione vasomotoria, come accade nella paresi o paralisi delle varie sezioni del simpatico e quelle che predispongono alle infiammazioni: così le congestioni del polmone nei primi momenti della polmonite. Le congestioni da diminuzione del deflusso del sangue venoso si dicono meglio iperemie da stasi. L'organo congesto ha un colorito rosso vivo, è più turgido e al taglio lascia scorrere una quantità di sangue maggiore.