congelamento
Effetto dell’azione del freddo sul corpo, o sulle parti più periferiche di esso, con lesioni più o meno gravi, associate spesso a sintomi generali. Le temperature molto basse producono intensa vasocostrizione, che causa disturbi locali di circolazione: se lo stimolo è breve, lo spasmo vasale diminuisce e poi cessa ed è seguito da una vasodilatazione; se invece è più intenso e duraturo, non solo la circolazione locale può essere interrotta, ma intervengono fenomeni di microtrombosi nei capillari e nei piccoli vasi arteriosi e venosi. L’ischemia dei tessuti che ne consegue nei casi più gravi può portare alla necrosi e alla cancrena delle parti del corpo più esposte e più periferiche (naso, orecchie, dita, ecc.). Le lesioni da c. possono essere di grado diverso: in un primo grado si ha il semplice arrossamento e la cianosi locale con fatti di lieve edema e di tumefazione più o meno duratura, il secondo grado è caratterizzato da flittene e ulcerazioni, suscettibili di guarigione completa; nel terzo grado si giunge alla cancrena, secca o umida. I fenomeni vascolari sono sempre associati a turbe sensoriali: anestesia della parte interessata da c., seguita da parestesie e da vivo dolore; nei postumi delle lesioni di terzo grado quasi sempre esiste causalgia (➔). I sintomi generali da c. sono legati all’ipotermia e alla estensione delle lesioni locali: disturbi elettrolitici, confusione mentale, insufficienza renale, aritmie cardiache si riscontrano frequentemente durante la fase edematosa e necrotica.