CONFUSIONE MENTALE (fr. confusion mentale; sp. confusión mental; ted. Verwirrtheit; ingl. confusional insanity)
Disordine e offuscamento delle idee che nasce in condizioni morbose per stimolazioni interne (generalmente tossiche) del cervello, e fa entrare in attività nessi associativi fra le idee estremamente tenui, saltuarî, fugaci e perciò spesso incomprensibili. Si direbbe che le immagini pullulino nella coscienza per virtù propria, all'infuori d'ogni reciproco richiamo. Il loro grande disordine rende le idee più vaghe, indecise, indefinite, incoerenti. I giudizî sono incompleti, contraddittorî, instabili; la capacità di ragionare è addirittura annullata. È perduta del tutto, con la critica, ogni nozione della verosimiglianza, e non vi è né immagine tanto eterogenea, né giudizio tanto bislacco da essere respinto; anzi, come in certi sogni, le idee più assurde e più insignificanti possono lampeggiare alla coscienza come verità luminose, come rivelazioni meravigliose; l'associazione non intesse più giudizî o ragionamenti, ma si perde nella vanità d'un vagabondaggio caotico. Il discernimento è così ottuso, che si va oscurando la coscienza, perché non v'è coscienza dove manchi la possibilità di distinguere. I confusi versano quindi in uno stato di coscienza crepuscolare, di semicoscienza, che mutila e scompiglia la loro personalità e che, aggravandosi fino alla totale incoscienza, sopprime ogni pensiero.
La confusione è il sintomo fondamentale del quadro amenziale, e anzi questo quadro è detto senz'altro dai francesi confusion mentale. Dipende per lo più da intossicazioni acute o subacute; può per altro derivare da un tumulto ideativo per cause psichiche, specialmente per profondi turbamenti emozionali.