condonista
s. m. e f. e agg. Chi o che è favorevole a un condono, a un provvedimento di sanatoria di illeciti o irregolarità.
• nonostante i veti di [Giulio] Tremonti il Cavaliere insiste: prima di congedarsi vorrebbe tagliare le tasse. Finora non c’è riuscito, lo punge senza pietà Pier Luigi Bersani. Anzi «il governo ci costringe a camminare coi passi del gambero, spara promesse a vuoto e diffonde una mentalità condonista. Il risultato?», domanda il segretario Pd. Risposta: «Chi paga le tasse non ha mai pagato così tanto». (Ugo Magri, Stampa, 1° febbraio 2010, p. 5, Interno) • Il primo giudizio su un ipotetico nuovo condono non arriverebbe dal Colle, bensì dai mercati. E sarebbe una bocciatura piena. Un’altra misura una tantum, un altro regalo agli evasori. I «condonisti» hanno già pronta la replica: solo così riusciremo a far pagare qualcosa anche agli evasori e non solo ai soliti tartassati dall’Irpef. (Bianca Di Giovanni, Unità, 23 agosto 2011, p. 11, Economia) • Quando può ‒ scrive [Beppe] Grillo sul blog ‒ l’italiano medio è condonista ed evasore. Quando non può, è moralista e castigatore di condonisti ed evasori. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera, 13 marzo 2013, p. 13, Primo Piano).
- Derivato dal s. m. condono con l’aggiunta del suffisso -ista.
- Già attestato nell’Unità del 22 settembre 1991, p. 9, Politica Interna (Riccardo Liquori).