condensazione
condensazióne [Der. del lat. condensatio -onis, da condensare, comp. di cum "insieme" e densus "denso" e quindi "atto ed effetto del rendere o del rendersi denso", nei signif. propri e figurati] [FML] Il passaggio di una sostanza dallo stato di vapore a quello liquido, cioè la transizione di fase inversa dell'evaporazione; per i gas (cioè, in pratica, per vapori lontani dalla saturazione), si parla di liquefazione. ◆ [GFS] C. atmosferica: nella meteorologia, il processo mediante il quale il vapor acqueo presente nell'atmosfera si condensa in nubi, e poi in pioggia, grandine, neve, oppure in rugiada e brina (→ le singole voci). ◆ [MCQ] C. di Bose-Einstein: fenomeno per cui allo zero assoluto tutte le particelle di un gas che soddisfa la statistica di Bose-Einstein si pongono nello stato fondamentale, ossia di energia minima: v. meccanica statistica: III 736 b. ◆ [TRM] Calore di c.: quantità di calore ceduta dall'unità di massa di un vapore saturo nel condensarsi; è uguale e di segno opposto rispetto al calore di evaporazione. ◆ [TRM] Ciclo a c.: v. cicli termodinamici: I 586 c. ◆ [GFS] Limite di c.: nella meteorologia, la quota alla quale inizia la c. del vapor acqueo contenuto in una massa d'aria, inizialmente prossima al suolo, quando tale massa si solleva in condizioni adiabatiche; in tali ipotesi vale la formula empirica Lc=125(T-TD), in metri se le temperature dell'aria T e di rugiada TD sono in °C; questa formula dà con buona approssimazione la quota della base delle nubi cumuliformi, nelle quali è appunto presente un sollevamento adiabatico dell'aria. ◆ [FML] Nuclei di c.: particelle intorno alle quali un vapore saturo si condensa in goccioline; per quelli di interesse geofisico, v. nubi, fisica delle: IV 174 c.