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Trento, Concilio di

Dizionario di Storia (2011)
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Trento, Concilio di


Concilio universale, fra i più importanti della Chiesa cattolica (1545-63). A premere per la convocazione di un concilio era stato soprattutto Carlo V, già nel tempo di Clemente VII: per il suo disegno imperiale la pacificazione della Germania e la riforma della Chiesa risultavano essenziali. Il papato e la Curia opposero, finché poterono, resistenza al progetto, per timore che riapparissero le istanze conciliariste e per le temibili, dal loro punto di vista, conseguenze di una riforma dottrinale e disciplinare: lo fecero differendone di continuo la convocazione, ma anche favorendo tentativi di riforma senza concilio, quale quello che nel 1536-37 portò all’elaborazione del Consilium de emendanda ecclesia. Fu la Pace di Crépy (1544), che impegnava Carlo V e Francesco I a favorire la convocazione di un concilio e a rispettarne le decisioni, a obbligare Paolo III all’organizzazione dell’assise nella città imperiale di Trento. I lavori iniziarono nel dic. 1545, sotto la guida dei legati pontifici e senza la partecipazione dei protestanti. Subito si discusse se il concilio dovesse iniziare a trattare di riforma disciplinare della Chiesa, come chiedeva, con altri, Carlo V, o di questioni dottrinarie, come auspicava il papa. Si decise che le due prospettive dovessero coesistere, ma Paolo III riuscì a imporre da subito le deliberazioni sulla dottrina, il che gli consentì di scavare un solco che impedisse qualsiasi tipo di intesa col mondo riformato (e differisse i rischiosi provvedimenti disciplinari). Alla tradizione storica della Chiesa romana fu così attribuita la stessa rilevanza della Sacra Scrittura; venne condannata la dottrina della giustificazione per fede e ribadita l’efficacia dei sette sacramenti. I dissapori con Carlo V spinsero il papa a trasferire nel marzo 1547 il concilio a Bologna col pretesto di una epidemia. La contestata decisione portò a una sospensione dell’assise che durò fino al maggio 1551, quando i lavori ripresero a Trento senza troppa convinzione per interrompersi il 28 apr. 1552. La nuova sospensione durò 10 anni: nel 1555 la Pace di Augusta aveva intanto risolto in modo spregiudicato la crisi religiosa in Germania, e papa Paolo IV era contrario al concilio. L’assise tornò a riunirsi a Trento il 18 genn. 1562 dopo una lunga trattativa tra papa Pio IV, la Francia, la Spagna e l’impero. Tra grandi contrasti, anzitutto legati alle diverse concezioni della Chiesa, quella papocentrica e quella dovuta a una visione episcopalista, si dettarono norme sull’ordinamento delle diocesi ribadendo tra l’altro l’obbligo della residenza per i vescovi (non dovuta però de iure divino, il che consentiva ai papi di accordare dispense), elencando i loro doveri e prescrivendo infine l’erezione dei seminari per la formazione del clero (15 luglio 1563). Vennero regolati i sinodi provinciali  e diocesani, che dovevano tenersi a intervalli regolari e ravvicinati ed essere accompagnati da visite nelle diocesi. La notizia della malattia del papa affrettò la conclusione dell’assemblea, che fu proclamata il 4 dic. 1563.  I canoni del concilio, che in pratica furono recepiti senza condizioni solo nella Penisola Italiana,  non furono pubblicati se non nel 20° sec.: solo una speciale congregazione poteva consultarli e interpretarne il contenuto.

Vedi anche
Pàolo III papa Pàolo III papa. - Alessandro Farnese (Canino 1468 - Roma 1549). Papa dal 1534, il suo pontificato fu segnato soprattutto dalla reazione contro il protestantesimo. Approvò l'ordine dei gesuiti, costituì la Congregazione del Sant'uffizio (Inquisizione romana, 1542) e infine, nel dicembre 1545, convocò ... seminario istruzione Istituto universitario e corso specialistico di esercitazione per la formazione all’indagine scientifica. ● Particolare corso di studio, anche non universitario, in cui gli studenti partecipano attivamente, intervenendo con relazioni monografiche o prendendo parte a dibattiti. religione Istituto ... Clemènte VII papa Clemènte VII papa. - Giulio de' Medici (Firenze 1478 - Roma 25 sett. 1534), figlio naturale poi legittimato di Giuliano di Cosimo il Vecchio; cardinale nel 1513, influente vicecancelliere durante il pontificato del cugino Leone X, fu eletto papa, succedendo ad Adriano VI, il 19 nov. 1523, con l'appoggio ... giustificazione editoria Nelle arti grafiche, l’operazione che permette, mediante l’adeguata utilizzazione degli spazi fra caratteri e segni, e, in altezza, delle interlinee di spaziatura, di ottenere la giustezza prevista nel progetto di una pagina di composizione. Operando a mano, con caratteri mobili, la giustificazione ...
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  • STORIA MODERNA in Storia
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    Concilio universale, fra i più importanti della Chiesa cattolica (1545-63). A premere per la convocazione di un concilio era stato soprattutto Carlo V, già al tempo di Clemente VII: per il suo disegno imperiale la pacificazione della Germania e la riforma della Chiesa risultavano essenziali. Il papato ...
Vocabolario
concìlio
concilio concìlio s. m. [dal lat. concilium «convocazione, convegno», comp. di con- e tema di calare «convocare, chiamare»]. – 1. Adunanza della gerarchia di una comunità religiosa; nella Chiesa cattolica, c. ecumenico, adunanza di tutti...
conciliare¹
conciliare1 conciliare1 agg. [der. di concilio]. – 1. a. Di un concilio, dei concilî: atti c.; favorevole al concilio: dottrina c. (v. conciliarismo). b. Che prende parte a un concilio: padri c., i vescovi e prelati partecipanti a un concilio...
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