Nome con cui è designata una rimatrice del sec. 13º, di cui mancano notizie. Nell'Ottocento taluni avanzarono serî dubbî sull'esistenza storica del personaggio e altri pensarono a un rimatore che scrivesse in persona di donna. Oggi non si discute più l'esistenza storica del personaggio (confermata peraltro da due sonetti di Mastro Torrigiano e, con molta probabilità, da una lettera di Guittone), e i tre sonetti del Canzoniere Vaticano, a lei attribuiti, si leggono ormai senza preoccupazioni di natura biografica.