competitivita
competitività s. f. – Capacità di un’impresa di contendere con le concorrenti nella vendita dei suoi prodotti (beni o servizi) in un dato mercato. Il concetto è estensibile alla concorrenza internazionale tra imprese, tra settori economici o anche tra economie nazionali. La c. dipende sia dal prezzo sia da fattori diversi dal prezzo. Fra questi ultimi figurano, a livello dell’azienda, quelli che attengono al prodotto (qualità, contenuto innovativo, servizio post-vendita) e quelli che attengono al processo (modelli produttivi e organizzativi, marketing, distribuzione, politiche del marchio). Esistono anche, fra i fattori di c. diversi dal prezzo, quelli che riguardano il Paese intero (qualità delle istituzioni, certezza dei contratti, partnership pubblico-privato, accettazione dei valori di mercato, qualità del capitale umano). L’utilizzo del termine c. a livello di paesi invece che di imprese ha tuttavia sollevato numerose obiezioni. Come ha notato l'economista P.R. Krugman (premio Nobel 2008), è assai dubbio che i paesi siano in competizione tra loro come possono esserlo aziende quali la Volkswagen e la Toyota, per le quali il successo dell’una è in genere a scapito dell’altra; gli stati, piuttosto, gareggiano all'interno di un gioco (il commercio internazionale) che non ha somma zero dato che tutti ne possono trarre un reciproco beneficio. Si può affermare tuttavia che i paesi hanno interesse ad attrarre capitale (sia fisico sia umano) e lavoro dall’estero come fattori in grado di generare produzione di ricchezza e quindi competono per attrarre queste risorse che a loro volta influenzano la competitività. Nonostante le difficoltà concettuali, il World economic forum pubblica ogni anno il Global competitiveness report, che stila una classifica di c. di tutti i paesi del mondo. Guardando la struttura dell’indice, si può comprendere come esso – più che una qualsiasi ragionevole nozione di c. – cerchi di misurare il ‘clima’ economico-sociale complessivo di ciascun Paese.