COMORE.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato africa no insulare, situato nell’Ocea no Indiano. La popolazione (752.438 ab. secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) cresce a un ritmo del 2,4% annuo (2010-15), con una speranza di vita di 60,9 anni (2013) e l’alfabetizzazione al 78%. Il tasso di urbanizzazione è del 28%. Tra i Paesi più poveri del mondo, con PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) di 1674 dollari (2014), le C. basano l’economia (crescita del 3% circa) sul settore primario (50% del PIL e 80% della forza lavoro), ma l’agricoltura non copre il fabbisogno. Sono importanti le rimesse dei circa 200.000 comoriani all’estero, e prospettive di sviluppo riguardano il turismo.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Le tensioni politiche nelle C., Paese tradizionalmente instabile, si riacutizzarono nel 2005 per la presentazione di una proposta di legge che avrebbe consentito al presidente Azali Assoumani – proveniente dall’isola Grande Comore (Njazidja) – di concorrere per un secondo mandato, aggirando il principio costituzionale della rotazione della presidenza fra le tre isole della federazione. Ritirato il provvedimento, nel maggio 2006 fu eletto presidente – al secondo turno e con il 58% dei voti – Ahmed Abdallah Mohamed Sambi, dell’isola di Anjouan (Nzwani). Proprio ad Anjouan, nel 2007, scoppiò una crisi per il rifiuto del presidente dell’isola Mohamed Bacar di lasciare l’incarico alla scadenza del suo mandato. Contro l’ordine delle autorità federali, Bacar organizzò una consultazione nel mese di giugno sostenendo di essere stato confermato con il 90% dei consensi; solo nel marzo del 2008 egli fu deposto a seguito di un intervento di truppe federali e Unione Africana. Nel maggio del 2009, fu approvata tramite referendum una modifica costituzionale che incrementava i poteri del governo centrale e, tra le altre previsioni, prolungava da 4 a 5 anni la durata del mandato presidenziale, retrocedeva a governatori i presidenti delle isole della federazione e aumentava il numero dei deputati direttamente eletti al Parlamento (da 18 a 24 su 33 complessivi). Quest’ultimo fu rinnovato con le elezioni del dicembre 2009, nelle quali i candidati filopresidenziali si aggiudicarono la maggioranza dei seggi. Dopo l’annullamento da parte della Corte costituzionale di un provvedimento che avrebbe consentito l’estensione del mandato di Sambi, le consultazioni per il nuovo capo dello Stato – che spettava all’iso la Mohéli (Mwali) – si tennero nel dicembre 2010: a vincere con oltre il 61% dei voti fu Ikililou Dhoinine, che si insediò nel maggio successivo. Nel corso della sua presidenza, il Paese cercò di proseguire lungo il percorso delle riforme strutturali, attraverso l’adozione di adeguate politiche macroeconomiche e con interventi per il consolidamento fiscale. Nel dicembre 2012, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale annunciarono una riduzione del debito estero del Paese per 176 milioni di dollari.
A livello politico, un colpo di Stato fu sventato nell’apri le 2013; mentre nelle elezioni legislative di gennaio-febbraio 2015 si registrò un sostanziale equilibrio tra il numero di seggi conquistati (8) dall’Union pour le développement des Comores – a sostegno di Dhoinine – e quelli vinti (7) dal partito Juwa dell’ex presidente Sambi.