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commutare

di Andrea Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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commutare

Andrea Mariani

. È usato solo in Cv IV V 14, nel senso di " scambiare ": Regolo, da Cartagine mandato a Roma per commutare li presi cartaginesi a sé e a li altri presi romani. Si tratta verosimilmente di un latinismo (cfr. il verbo commuto e in particolare l'espressione, comune in latino, commutare captivos, " fare scambi di prigionieri "). La costruzione del verbo, tuttavia (commutare li... cartaginesi a sé e a li altri... romani, per " scambiare i prigionieri cartaginesi ‛ con ' sé e ‛ con ' gli altri prigionieri romani ") è estranea del tutto all'uso classico, che richiede invece l'ablativo, con o senza cum, e in parte anche all'italiano. Uno dei pochissimi esempi di costruzione di c. analoga a quella dantesca è riscontrabile in Cavalca (Il Pungilingua, Milano 1837, 80): " coloro i quali commutano e convertono la pena temporale all'eterna ", in cui però i verbi che reggono la preposizione ‛ a ' sono due. Nel passo del Convivio, inoltre, il verbo è usato per indicare uno scambio di persone, mentre nell'italiano dell'epoca (e tuttora) prevale il significato di scambio di oggetti, di cose, anche astratte.

Vocabolario
commutare
commutare v. tr. [dal lat. commutare, comp. di con- e mutare «mutare»] (io commùto, ecc.). – 1. a. Sostituire una cosa con un’altra, scambiare fra loro due cose (anticam. anche persone): c. i fattori di una moltiplicazione; la pena di morte...
commutatóre
commutatore commutatóre s. m. [der. di commutare]. – 1. (f. -trice), raro. Chi muta, o, come agg., che muta: la loro virtù commutatrice (D’Annunzio). 2. a. Organo delle macchine dinamoelettriche a corrente continua che serve a commutare...
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