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Common Fund for Commodities (Cfc)

ATLANTE GEOPOLITICO (2012)
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Fondo comune per i prodotti di base

Scheda

Origini, sviluppo e finalità

Il Fondo comune per i prodotti di base (Cfc) è un’organizzazione intergovernativa che si propone di promuovere il progresso e la crescita dei paesi meno sviluppati. Si tratta essenzialmente di un’organizzazione di stampo finanziario, nata sotto l’egida delle Nazioni Unite e, in particolare, della Conferenza sul commercio e lo sviluppo (United Nations Conference on Trade and Development, Unctad). Ad oggi conta 105 membri e tutti i paesi che fanno parte delle Nazioni Unite possono entrare a farne parte. All’interno del Cfc sono inoltre rappresentate anche altre istituzioni e organizzazioni internazionali, come l’Unione Europea, l’Unione Africana, il Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale (Comesa) e la Comunità dei Caraibi (Caricom).

L’atto istitutivo del Cfc risale al 1980, anno in cui fu firmata a Ginevra la risoluzione per la creazione di un fondo comune nell’ambito della Conferenza di negoziazione ad hoc delle Nazioni Unite. Nel 1989 tale atto è ufficialmente entrato in vigore, dando il via alle attività dell’organizzazione, con sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.

L’idea cardine e lo scopo del Cfc sono la promozione di politiche di cooperazione economica tra i paesi più sviluppati e quelli in via di sviluppo, a favore della crescita di questi ultimi, agendo nell’ambito delle politiche riguardanti il settore dei prodotti di base. L’80% delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo – per esempio i casi del cacao e del caffè in alcuni paesi africani e sudamericani – sono infatti costituiti proprio da prodotti di base. Ulteriori obiettivi del Cfc sono la promozione di una maggiore produttività di tali attività, così come di politiche volte ad aumentare gli introiti governativi derivanti dal commercio dei prodotti di base. Tali obiettivi si inseriscono in un più ampio progetto volto a generare un processo di crescita virtuoso nei paesi in via di sviluppo. Al miglioramento del settore dei prodotti di base è legata infatti la possibilità di innalzare gli standard di vita della popolazione o di favorire la parità di genere – il 70% della forza lavoro impiegata nel settore delle commodities è infatti composta da donne. Allo stesso modo, lo sviluppo del settore dei prodotti di base si intreccia con la sostenibilità ambientale della crescita, con l’innalzamento degli standard di istruzione e delle condizioni lavorative – tutti fattori che potrebbero contribuire alla crescita socio-economica dei paesi meno sviluppati.

Struttura istituzionale

Il Consiglio governativo è l’organo che ha i poteri decisionali all’interno del Fondo comune per i prodotti di base. All’interno del consiglio vi è un governatore eletto per ogni paese membro, più un vice governatore, che può partecipare alle riunioni, ma non ha diritto di voto, se non in assenza del governatore stesso. Il Consiglio governativo stabilisce le linee politiche generali del Fondo e ha altri poteri, come quello di sospendere uno o più paesi membri, nominare il direttore generale dell’organizzazione, proporre e approvare gli accordi firmati dal Fondo. Si riunisce una volta l’anno.

Il Consiglio esecutivo ha invece dei poteri di tipo esecutivo e amministrativo ed è responsabile davanti al Consiglio governativo della condotta delle operazioni del Fondo. È presieduto dal direttore generale, che è anche il rappresentante istituzionale dell’organizzazione e resta in carica per quattro anni, rinnovabili per un altro mandato; il Consiglio si compone inoltre di altri 28 direttori esecutivi, in carica per due anni.

La Commissione consultiva, infine, è un organo preposto a dare supporto tecnico ed economico al Consiglio esecutivo e si riunisce per discutere in merito a questioni specifiche, poste dai due organi superiori.

Membri

Afghanistan, Algeria, Angola, Arabia Saudita, Argentina, Austria, Bangladesh, Belgio, Benin, Bhutan, Botswana, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Cina, Colombia, Comore, Congo (Repubblica), Congo (Repubblica Democratica), Corea (Repubblica), Corea (Repubblica Democratica), Costa Rica, Costa d’Avorio, Cuba, Danimarca, Ecuador, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Filippine, Finlandia, Gabon, Gambia, Germania, Ghana, Giamaica, Giappone, Gibuti, Grecia, Guatemala, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iraq, Irlanda, Italia, Kenya, Kuwait, Laos, Lesotho, Lussemburgo, Madagascar, Malawi, Malaysia, Maldive, Mali, Marocco, Mauritania, Messico, Mozambico, Myanmar, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Norvegia, Paesi Bassi, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Perù, Portogallo, Regno Unito, ;Repubblica Centrafricana, Russia, Ruanda, Samoa, São Tomé e Príncipe, Senegal, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Spagna, Sri Lanka, Sudan, Svezia, Swaziland, Tanzania, Thailandia, Togo, Trinidad e Tobago, Tunisia, Uganda, Venezuela, Yemen, Zambia, Zimbabwe.

Vedi anche
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  • ORGANIZZAZIONE INTERGOVERNATIVA
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Vocabolario
common rail
common rail ‹kòmën rèil› locuz. ingl. [comp. di common «semplice» e rail «barra»] (pl. common rails ‹... rèil∫›), usata in ital. come s. m. – 1. Sistema a iniezione, caratteristico dei motori diesel, nel quale un unico canale alimenta con...
common people
common people loc. s.le f. inv. Gente comune. ◆ Anche questo gioco è figlio di anni e anni di televisione [...] figlio di quei programmi come «Furore», dove si gioca a stonare. E di tutte le altre decine di trasmissoni piene di «common...
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