commettere [commiso, partic. pass. di tradizione lirico-siciliana]
Il verbo è usato nei vari significati latini: " affidare ", " perpetrare ", " congiungere ".
Nella maggioranza dei casi ha significato di " affidare ": Cv IV XXIV 17-18 riducere si dee [il minorenne] a colui cui la Ragione commette lo suo governo. E poi deono essere obediti maestri e maggiori, c[ui] in alcuno modo pare dal padre... essere commesso (nell'edizione Simonelli è restituita, al posto di c[ui], congettura del Giuliani e dei successivi editori, la lezione che); XXVII 10 lo reggimento de le cittadi commisero in quelli che in questa etade [la ‛ senetta '] erano. Lo stesso valore nella Commedia: If VII 62 i ben che son commessi a la fortuna; XII 89, Pg X 57 (anche in variante, in Pd XXVII 49, in luogo di concesse; cfr. Petrocchi, ad l.).
Il senso invece di " fare ", " perpetrare ", è offerto da Cv IV XXV 10 fallo commesso, e Pg VI 21 colpa commisa.
Troviamo commesse col valore di " intrecciate ", " congiunte ", in Pg XVII 16 In su le man commesse mi protesi (v. anche SCOMMETTERE).
Sarà in qualche maniera da collegarsi a tale accezione il commessa di If XIX 47 anima trista come pal commessa, da intendere " piantata ", " confitta ".