COMELLA y VILLAMITJANA, Luciano Francisco
Commediografo spagnolo, nato a Vich nel 1751 e morto nel 1812. Versificatore facile e prosaico, compilatore disordinato e superficiale di drammi altrui, portò sulle scene di Madrid i soggetti teatrali più in voga, attinti senza scrupolo e senza finezza dalla produzione dei grandi drammaturghi europei (Romeo y Julieta, Guillermo Tell, Alejandro Magno, ecc.) e ricorrendo anche alle figure di principi contemporanei (Federico II en el campo de Torgau, María Teresa, Catalina de Rusia, ecc.), senza rispettare la verosimiglianza storica. Fece miglior prova nella commedia realistica, specie in La familia indigente, sorretta da elementi autobiografici, e seppe trovare un certo equilibrio nei lavori di breve respiro (El alcalde proyectista, El metral sofocado, ecc.). Fu allora clamorosa la polemica letteraria e personale sostenuta col Moratín, che ne combatté il malgusto nella nota Derrota de los pedantes.
Bibl.: C. Cambronero, C., su vida y su tiempo, in Revista contemporanea, giugno-dicembre 1896.