Com più vi fere Amor co' suoi vincastri
. Sonetto responsivo, inviato da D. a un ignoto rimatore, assegnato dal Barbi alle rime della giovinezza (LXII). Schema: ABBA, ABBA: CDC, DCD. Fu pubblicato la prima volta dal Witte nel " Jahrbuch d. deutschen Dante-Gesellschaft " III (1871) 295; in precedenza era stato citato da Federico Ubaldini e dalla Crusca, sull'autorità di Chig. L VIII 305. D. esorta il corrispondente a sottomettersi del tutto alla volontà di Amore e a sostenere ogni amoroso tormento, con la fiducia di avere un giorno una ricompensa ben superiore al proprio soffrire. Amore soltanto, cui si deve restare fedeli e che è ispiratore di poesia ('l vostro buon trovare, v. 11), può dare vera e compiuta allegrezza ai propri serventi. Il contenuto del sonetto si svolge nell'ambito cortese, come hanno dimostrato il Barbi, con richiami alla lirica nostra (Mazzeo di Ricco, Monaldo da Sofena, Ricco da Firenze), e il Contini, con richiami a quella occitanica (Arnaut de Maroill, Folchetto). Ma l'interesse maggiore è nello stile, in quanto si ha qui una delle prime prove (forse la prima) nella direzione delle ‛ petrose ' e di certe zone della Commedia. È infatti evidente, nella fronte, la ricerca di vocaboli in rima aspri (spesso, anche, rari e preziosi), e cioè di vocabula yrsuta, non pexa, per l'affollarsi delle consonanti e il nesso muta più liquida (VE II VII 2), non confacente alla suavitas (vincastri, presto, protesto, incastri, impiastri, agresto, sesto, lastri), in contrasto con la ‛ dolcezza ' e fluidità delle parole in rima della sirma. Pare, insomma, che qui D. abbia tentato un impasto linguistico secondo il gusto di VE II XIII 12 (lenium asperorumque rithimorum mixtura ipsa tragoedia nitescit), stabilendo un'armonia per metra, cioè, nell'incontro delle rime. Per il Contini, il sonetto mostra che D., dopo un iniziale provenzalismo, orecchiato attraverso Guittone, risale direttamente alle fonti, ad Arnaut Daniel: l'iniziale guittonianesimo sarebbe, cioè, superato dallo stilnovismo, e questo, a sua volta, dallo studio dei lirici occitanici di un secolo prima. Il fatto, poi, che il lessico prezioso del sonetto sia quasi esclusivamente in rima, fa presentire già la sestina.
Bibl. - M. Barbi, Due noterelle dantesche, Firenze 1898 (con la storia delle fonti e dell'attribuz.); Barbi - Maggini, Rime; Contini, Rime; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 31-32.