COLUMBIO (o Niobio)
Elemento con numero atomico 41 e peso atomico 93,5; simbolo chimico Cb o Nb.
Nel 1801 Hatchett separò dalla columbite del Massachusetts l'ossido di un nuovo elemento che chiamò columbio. Però esso era un miscuglio di ossidi di columbio e di tantalio, elemento scoperto l'anno dopo da Ekeberg. H. Rose fu il primo che riuscì a separare l'ossido del nuovo elemento che propose di distinguere col nome di niobio, e tale nome è poi rimasto quale sinonimo di columbio.
Il columbio si trova sempre associato al tantalio; nella columbite (trovata in Italia a Craveggia in Val Vigezzo, insieme alla struverite), nel pirocloro, nella fergusonite, nella samarskite e in varî altri minerali. Il columbio appartiene al 1° sottogruppo del V gruppo del sistema periodico degli elementi, è cioè l'omologo inferiore del vanadio e quello superiore del tantalio. Il metallo è grigio chiaro splendente, fuso ha un peso specifico di 12,7, fonde a 1950° e ha una durezza simile al ferro e il comportamento chimico d'un metallo nobile. Il suo ossido superiore è Cb2O5, che è un'anidride acida e può essere paragonata ai biossidi di silicio e di stagno. L'acido columbico è un acido molto debole; non si conoscono sali acidi, solo i sali alcalini sono solubili, gli altri insolubili e facilmente idrolizzabili. Esso si separa acidificando le soluzioni dei columbiati, o per idrolisi con acqua del pentacloruro.
Facendo passare gli alogeni sul metallo oppure attaccando l'ossido con alogenuri di metalloidi, come tetracloruro di carbonio, pentacloruro di fosforo e cloruro di zolfo, si ottengono il pentacloruro, il pentabromuro e il pentaioduro di columbio (CbCl5, CbBr5, CbJ5). Gli alogenuri di columbio formano con gli alogenuri alcalini numerosi sali complessi; fra essi sono importanti i fluoruri, giacché la separazione del columbio dalle miscele provenienti dall'attacco dei minerali e contenenti tantalio e titanio si fa per cristallizzazione frazionata dei fluosali potassici tipo K2CbF7. Non venendo l'ossido completamente alogenato si hanno degli ossisali del tipo CbOCl3 che con gli alogenuri alcalini formano varî sali complessi come K2ì(NbOCl6), K2(NbOF6), K(NbO2F2), ecc., isomorfi con i corrispondenti composti di vanadio, tantalio, molibdeno e cromo.