COLOTE (Κωλώτης) di Lampsaco
Scolaro di Epicuro, e ardentissimo zelatore delle dottrine del maestro. Le sue opere sembra fossero dirette soprattutto contro il platonismo: ci sono noti i titoli, e qualche raro frammento, di scritti circa singoli dialoghi platonici (Eutidemo, Liside, Gorgia, Repubblica). Ma la fonte principale per la conoscenza della sua attività filosofica è l'Adversus Colotem di Plutarco, scritto per confutare l'opera di Colote Come secondo le dottrine degli altri filosofi non sia possibile neanche vivere ("Οτι κατὰ τὰ τῶν ἄλλων ϕιλοσόϕων). In questa opera Colote difendeva l'epicureismo dimostrando come tutte le altre dottrine filosofiche, per i loro presupposti gnoseologici implicanti comunque motivi di scetticismo, escludessero a rigore la possibilità dell'agire pratico, che solo il puro empirismo epicureo poteva invece giustificare. Così egli confutava, a quanto risulta dallo scritto plutarcheo, Democrito, Empedocle, Parmenide, Socrate, Stilpone, Platone, Arcesilao ed altri; con argomenti basati talora su interpretazioni erronee, ma per lo più non privi di acutezza e rigore.
Bibl.: H. Usener, Epicurea, Lipsia 1877 (v. l'indice, s. v. Kolotes); W. Krönert, Kolotes und Menedemos, Lipsia 1906.