colorante
colorante [Part. pres. di colorare, der. di colore] [CHF] Qualifica (agg.) o denomin. (s.m.) di sostanza capace di tingere un corpo, penetrando in esso e fissandovisi, da sola o per azione di opportuni agenti (mordenti); si distingue dalle sostanze dette colori o pigmenti (lacche, vernici, ecc.) in quanto queste tingono non per penetrazione ma per sovrapposizione. Si hanno c. naturali, per lo più formati da sostanze vegetali (indaco, campeggio, tannini, ecc.) o animali (cocciniglia) e c. artificiali, preparati sinteticamente. Tra questi ultimi attualmente i più importanti sono i c. organici, di solito preparati sinteticamente; dal punto di vista chimico sono sostanze, dette cromogeni, contenenti nella molecola uno o più aggruppamenti insaturi (=C=C=, −N≡N−, −N=O, ecc.) detti cromofori, che sviluppano le proprietà coloranti quando nella molecola viene introdotto un altro gruppo (−OH, −NH₂, −SH, ecc.) detto auxocromo. I c. organici sono classificati, in base al gruppo cromoforo, in c. etilenici, azocoloranti, nitrocoloranti, ecc.; in base alla tecnica di applicazione, in c. a mordente, c. sostantivi, c. al tino, ecc.; infine, i c. usati in forma di sali solubili si distinguono in acidi e basici, a seconda che la parte c. in cui si scinde la molecola sia, rispettiv., acida o basica. ◆ [OTT] Laser a c.: laser che utilizza come mezzo attivo un c.: v. laser: III 363 a.