colonnellume
s. m. (spreg. iron.) La truppa di giovani e ambiziosi dirigenti politici che fanno riferimento al segretario del partito.
• Il partito di Berlusconi. È il Pdl, nonostante Silvio faccia di tutto per allontanarsene. Dopo averlo fondato vorrebbe affondarlo, ma la creatura è tutta sua, figlia di un «predellino» in piazza San Babila, una elaborazione interiore simile all’attuale gestazione caotica. Frutto della baraonda tra il Cav e Fini, delle torte in faccia tra «quelli di Forza Italia» e «quelli di An», del conflitto tra l’azzurro e il nero, della rissa tra «berluscones» e «colonnellume». (Mario Sechi, Corriere della sera, 28 novembre 2012, p. 1, Prima pagina) • A tutti l’ex sindaco di Roma ha dato appuntamento nella capitale per il prossimo 12 ottobre. A Mirabello, invece, luogo simbolo della nostra storia, Roberto Menia, oggi reggente del Fli, ci ha sollecitato a valutare la possibilità di riannodare i nostri percorsi superando anni di incomprensioni, di errori e di «colonnellume» il cui esito è drammaticamente rappresentato dall’attuale diaspora. (Mario Landolfi, Giornale d’Italia, 10 settembre 2013, p. 2, Attualità).
- Derivato dal s. m. colonnello con l’aggiunta del suffisso -ume.
- Già attestato nella Repubblica del 4 luglio 2005, p. 1, Prima pagina (Filippo Ceccarelli).