VERTEBRALE, COLONNA (XXXV, p. 201)
I progressi compiuti dalla tecnica radiologica con l'impiego della stereo- e della tomografia hanno portato in questi ultimi anni, soprattutto gli ortopedici, a compiere notevoli studî sulla colonna vertebrale. Si calcola che più di 150 affezioni differenti siano state riconosciute e studiate.
La mielografia consente al chirurgo di precisare sede, dimensioni e spesso natura di un determinato agente compressivo del midollo. Lasciando a parte le compressioni intradurali sono da ricordare quelle di origine vertebrale, quali i tumori a mieloplassi, i mielomi, gli angiomi, i carcinomi, come pure quelle originate da morbo di Pott ed infine le lesioni da trauma.
Per quanto concerne i tumori, l'intervento del chirurgo nel maggior numero dei casi non è che palliativo. Tuttavia l'ablazione del tessuto neoformato, a volte, consente di vincere la paralisi e vale a prolungare la vita del paziente. Dolori intollerabili possono cessare dopo tali operazioni.
Sulle compressioni da frattura o da lussazione-frattura domina il concetto della terapia incruenta mediante riduzione immediata dello spostamento, da praticarsi sul letto speciale in reclinazione del tronco. Non è facile, né sempre possibile, ridurre lo spostamento dei corpi vertebrali; la tecnica preferita è quella di esercitare contemporaneamente una trazione longitudinale ai due estremi della colonna ed una pressione dall'indietro verso l'avanti mediante appoggio adatto. Quando tale riduzione non riesce e si è di fronte a disturbi midollari è indicato ricorrere alla laminectomia decompressiva. L'esame neurologico e quello mielografico valgono a stabilire l'indicazione dell'intervento, che è da escludere quando si tratti di lesioni irreversibili del midollo.
L'impiego dei trapianti ossei alla Albee, riservati, in un primo tempo al morbo di Pott, si è dimostrato utile in varie altre affezioni (morbo di Kümmel, scoliosi, insufficienza vertebrale, artrite deformante).
Le scoliosi richiamano sempre maggiormente l'attenzione degli ortopedici, sia per quanto concerne la cura a base di esercizî e di ginnastica medica, sia per quanto riguarda il trattamento operatorio. Di particolare importanza sono le laminectomie decompressive nelle scoliosi dette maligne perché portano a una paralisi degli arti inferiori.
Ma dove si è avuto un vero progresso in questi ultimi anni è nella cura della sciatica vertebrale. Si è riconosciuto dopo gli studî di Leri, di Sichard, di Schmorl, di V. Putti, che la cosiddetta sciatica reumatica non è nella stragrande maggioranza dei casi se non l'espressione di un risentimento delle radici che costituiscono lo sciatico e che in corrispondenza del foro di coniugazione vengono per varie cause compresse e quindi irritate. Tra tutte le cause di sofferenza della 5" radice lombare e della 1a sacrale domina la compressione da ernia posteriore del disco intervertebrale. L'asportazione di tale ernia discale riesce a guarire generalmente i pazienti in poche settimane. Trattasi di una conquista della chirurgia che ha completamente rivoluzionato il concetto, la diagnosi, la cura della cosiddetta sciatica essenziale (v. anche Nervoso, sistema, in questa App.).