Vedi COLONIA dell'anno: 1959 - 1994
COLONIA (Colonia Claudia Ara Agrippinensium)
Nel nome moderno della città situata sulla riva sinistra del Reno, una volta romana, si è conservata la prima parola del nome ufficiale dato nel 50 d. C. alla capitale del territorio degli Ubi, quando, in occasione della nascita ivi avvenuta di Agrippina Minore (figlia di Germanico, moglie di Claudio), fu elevata a colonia (Tacito, Ann., xiii, 27). Oltre al nome, la città ha conservato, fra il Duomo e S. Pantaleone e fra i SS. Apostoli e la riva del Reno, la rete stradale regolare della città romana, fondata verso il 15 a. C. da M. Agrippa quale sobborgo per gli Ubi provenienti dalla riva destra del Reno. Essa era stata ideata, con l'Ara Ubiorum, come centro di culto delle province germaniche. La città deve una speciale prosperità alla circostanza che, già dal 20 d. C. circa, il trasferimento a Novaesium ed a Bonn di ambedue le legioni la liberava dalla presenza di militari. La colonia, con la sua popolazione formata prevalentemente da veterani delle legioni, favorì il rapido sviluppo dell'artigianato. Meritano di essere menzionati i caratteristici oggetti in terracotta, i vasi in argilla dipinti, e, soprattutto, dalla metà del II sec., la fiorente industria del vetro. Essa produceva in forma artistica oggetti molto ricercati anche nella Germania libera, nelle province dei Balcani ed a Roma, come i vetri con decorazione di filamenti serpeggianti, vetri diatreti, vetri dipinti e vetri intagliati. I rapporti con l'Oriente sono evidenti. Dopo un periodo di arte tipicamente legionaria all'inizio del I sec., nel II sec. fecero la loro apparizione botteghe di scultura locali, che produssero i più importanti fra i "monumenti delle matrone" nella vicina Bonn. Scavi recenti hanno scoperto il cortile di una villa romana presso Müngersdorf e, nel recinto del duomo, un palazzo romano con un gran pavimento in mosaico rappresentante il mito di Dioniso. Fra le opere architettoniche vanno citate parti delle mura della città con interessanti ornamenti nella congiunzione delle muraglie, avanzi della porta settentrionale, resti di diversi edifici di culto, fra cui un tempio del culto imperiale, tracce estese del sistema di canalizzazione condotti idraulici, e una rete stradale identificabile in più luoghi. Pel periodo tardo-antico le ricerche vennero concentrate fuori del recinto della città antica e dirette su campi sepolcrali dove si ergevano chiese memoriali primitive. Fra esse la chiesa di S. Gerione, che nel suo nucleo centrale, costituito da una costruzione di forma oblunga con nartece a due absidi, è una creazione dell'ultimo terzo del IV secolo.
Bibl.: J. Klinckenberg, Das römische Köln, Colonia 1906; id., in Bonner Jahrb., CXL, I, 1936, p. 259; F. Fremersdorf, in Bonner Jahrb., CXXXIX, 1934, p. 64; id., Neue Beiträge z. Topographie des römischen Köln, I, 1950. Condotti d'acqua: Bonner Jahrb., CXXXIV, 1929, p. 79 (F. Fremersdorf); Bonner Jahrb., CLV-CLVI, 1955-56, p. 156 ss. (W. Haberdey). Vetri: F. Fremersdorf, Römische Gläser aus Köln, Colonia 1939; id., Figurlich geschliffene Gläser aus Köln, Berlino 1951; id., in Festschrift A. Rumpf, Krefeld 1952, p. 76 ss.; id., Römisches Buntglas in Köln, Colonia 1958. Mosaici: F. Fremersdorf, Das römische Haus mit dem Dionysosmosaik, Berlino 1956; id., Der Römische Gutshof Köln-Müngersdorf, in Römisch-German. Forschungen, 6, 1933. Pubblicazioni più recenti: O. Doppelfeld, in Germania, XXXIV, 1956, p. 83 ss.; id., in Wallraf-Richart Jahrb., XVIII, 1956, p. 7 ss.; id., in Bull. Arch. Hist. Dalm., LVI-LIX, 1954-1957, p. 211 ss.; F. Fremersdorf, in Bull. Arch. Hist. Dalm., LVI-LIX, 1954-1957, p. 198 ss.; id., Inschriften und Bildwerke aus römischer Zeit, Colonia 1956; H. Schmitz, Colonia Claudia Ara Agrippinensium, Colonia 1956, passim; F. Fremersdorf, Das Römergrab in Weiden bei Köln, Colonia 1957.