COLOMBO (dal nome indigeno kalumb)
Nome della droga ricavata dalla Iatrorrhiza palmata (Lam.) Miers., pianta della famiglia Menispermacee, che vive nell'Africa orientale sulle rive dello Zambesi, a Mozambico e a Madagascar, introdotta e coltivata anche nelle isole Borbone e Maurizio, nelle Indie, ecc.; è pianta erbacea rizomatosa con grosse radici carnose; i rami aerei sono sottili, rampicanti, portano foglie alterne, lungamente picciolate, cordato-palmate; i fiori sono diclini e dioici, gli staminiferi in pannocchie, piccoli, verdastri, con 6 sepali, 6 petali e 6 stami; i pistilliferi in grappoli pendenti, muniti di ovario fatto di tre carpelli liberi; il frutto è formato da 1-3 drupe ovoidi.
Le radici, raccolte nel mese di marzo, si tagliano a fette sottili e si fanno disseccare all'ombra; cos' la droga si presenta in forma di dischi tondeggianti od ovali, larghi da 3-6 centimetri e spessi da 5-20 mm., depressi al centro. Sono rivestiti all'intorno di un sughero grigiastro e le loro facce presentano strati concentrici di color giallo o giallo-verdastro. È inodora, ed ha sapore amarissimo e piccante.
I Portoghesi introdussero questa radice in Europa nel secolo XVII e Francesco Redi la ricordava nel 1671; poi la droga cadde in disuso, finché nel 1771 il Percival la rimise in onore.
Col nome di colombo americano s'indica la radice della Frasera Walterii Michx., Genzianacea degli Stati Uniti, che talora si usa per sofisticare la vera radice di colombo: ha una colorazione gialla uniforme e sapore dolciastro.
La tinta giallo-verdastra della radice è dovuta ad alcaloidi affini alla berberina (iatrorrhizina, columbamina e palmatina); la radice inoltre contiene il 33% di amido, una sostanza amara cristallizzabile: la colombina e un acido colombico, amaro, amorfo. Farmacologicamente il colombo appartiene agli amari mucillagginosi ed è molto bene tollerato dallo stomaco. La Farmacopea Italiana (1929) registra la radice, l'infuso, la tintura di colombo.