COLOMBO (Colomba, Columba)
Artisti originari di Arogno (Canton Ticino), operosi anche a Brescia nella prima metà del sec. XVII: non se ne conoscono i rapporti di parentela con i più famosi Giovanni Battista, Luca Antonio e Giovanni Battista Innocenzo.
Andrea, documentato ad Arogno dal 6 nov. 1594 (Brentani, p. 51), risulta operante secondo Zani e Fenaroli dal 1590. Della sua attività di stuccatore a Brescia è documentata la commissione per la decorazione della cappella delle SS. Croci nel duomo vecchio, realizzata dopo la sua morte dal figlio Giovanni Antonio, terminata nel 1605 (G. Panazza, Il tesoro delle SS. Croci nel Duomo Vecchio di Brescia, in Commentari dell'Ateneo di Brescia, 1957, p. 103) e la decorazione della basifica delle Grazie a Brescia dove l'artista ebbe a collaboratori Giovanni Antonio e altri artisti. Nel 1617 concluse la decorazione a candelabri del pilastro d'ingresso della navata sinistra e di quelli delle tre prime cappellette, con i sottarchi e le candelabre laterali della quarta cappelletta sempre della navata sinistra, dove gli elementi decorativi presentano uniformità di stile. La tavoletta sul pilastro d'ingresso reca la firma "A. Columba. / F." mentre sulla terza candelabra di sinistra si legge: "Andrea Columba / et Ioan. Ant. / Filio Opificibus" (Morassi, con bibl.).
Il Brentani (p. 52) registra la nascita di numerosi figli. di Andrea da due mogli diverse, ma non quella di GiovanniAntonio, che da un documento del 1638 (Brentani, p. 51) sappiamo essere orfano. Da documenti non controllabili, (Brentani, p. 35 n. 7) Giovanni Antonio risulterebbe nato ad Arogno nel 1585. Apprese l'arte dello stucco dal padre e sono dei primi anni del Seicento gli stucchi nel duomo di Brescia. Al 1615 risalgono gli stucchi nella chiesa di S. Nicolao sopra Mendrisio. A Brescia, nel 1617 lavorava con il padre in S. Maria delle Grazie e. sempre nel 1617, appose firma e data agli angoli del presbiterio.
La stessa data è ripetuta sulla volta dell'ingresso. Per confronto stilistico anche tutte le cupolette della navata sinistra possono esssere attribuite alla mano di Giovanni Antonio pur se vi si intravede un iter iconografico sconosciuto al cielo decorativo della navata centrale. Nelle cupole laterali della navata sinistra si nota la medesima soluzione che Giovanni Antonio utilizzerà nel 1630 nella cappella del Rosario della parrocchiale di S. Stefano in Arogno, dove le iniziali del nome e la data sono riportate in due piccole cartelle. Dal 1630 in poi, probabilmente, si stabilì ad Arogno, ma nel 1632-33 lavorava alle statue e ai rilievi del duomo di Valenza (L. Mallè, in Mostra del Barocco piemontese, Torino 1963, II, 2, pp. 6 s.). Negli anni 1638, 1640 e 1649 (Brentani, pp. 10, 11, 15) è documentato ad Arogno, dove tuttora si può vedere l'antico palazzo dei Colombo che, come altre abitazioni del paese, è impreziosito da suoi stucchi. Giovanni Antonio morì ad Arogno nel 1650 (Tettamanti, in Brentani, p. 35, n. 7).
Di Francesco, molto probabilmente anch'egli parente di Andrea, si conosce soltanto l'opera eseguita in collaborazione con B. Rosso nella cappella a destra del presbitero della basilica delle Grazie in Brescia, dove firmò "Francesco Columba F." Difficile è stabilire fin dove operi la mano dell'uno e dell'altro, ma il ciclo decorativo si distingue per la leziosità e la raffinatezza delle soluzioni molto leggere e sinuose.
Bibl.: P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, VI, Parma 1817, p. 283;S. Fenaroli, Diz. degli artistibresciani, Brescia 1877, p. 306; P. Guerrini, Lachiesa maggiore di S. M. delle Grazie..., in Brixia sacra, XIV (1923), p. 163; Catal. delle cose d'arte e di antichità d'Italia, A. Morassi, Brescia, Roma 1939, p. 386;B. Bernasconi, Inaugur. solenne dei restauri dell'interno della chiesa parr. di Arogno, Arogno 1957, p. 10; L. Brentani, Antichi maestri d'arte e di scuola delle terre ticinesi, VI, Lugano 1957, pp. 10-12, 15, 17, 34 s., 51 s.; G. Dester, Splendidi restauri al barocco di S. M. delle Grazie, in Brescia, X (1960), p. 11; C. Boselli, Fatti opere notizie..., in Arte lombarda, XVII (1972), pp. 130-132;F. Murachelli, Un'ined. guida ottocentesca della basilica delle Grazie, in Studi in on. di L. Fossati, Brescia 1974, p. 189; M. Petrera, Gli stuccatori della basilica delle Grazie, in Brixia sacra, X (1975), pp. 98-100.