BERICI, Colli (A. T., 17-18-19)
Gruppo collinoso che sorge isolato dalla pianura immediatamente a sud di Vicenza, raggiungendo il suo punto culminante col Monte Alto a m. 444 s. m. Due profonde rientranze che raggiungono quasi il cuore del gruppo, una segnata dalla lunga valle della Liona e l'altra dal bacino fluvio-lacustre di Fimon, dividono il rilievo in due regioni, una orientale e l'altra occidentale. Gli strati che formano il rilievo berico sono disposti nel loro insieme in modo da costituire una vòlta (ellissoide), sono cioè più sollevati verso la parte mediana e inclinano tutto attorno verso la periferia. Quanto all'età e alla natura, le rocce appartengono alla serie che va dal Cretacico superiore al Miocene più basso e risultano per buona parte di calcari grossolani puri o marnosi, di marne, di arenarie, di basalti e di tufi basaltici. Nelle aree prevalentemente calcaree sono molto sviluppati i fenomeni carsici. Le condizioni di giacitura delle rocce eruttive e piroclastiche corrispondono frequentemente a necks. Nel suo complesso il gruppo presenta caratteri di rilievo incluso, morfologicamente quasi affondato nelle alluvioni apportate tutto intorno ad esso dai fiumi delle regioni circostanti. Notevole il sovralluvionamento della valle della Liona, conseguente all'innalzamento del suo livello di base per l'accumularsi contro il suo sbocco in piano delle alluvioni dell'Adige in una delle tante divagazioni di questo fiume.
Le varie formazioni geologiche dei Eerici sono generalmente assai ricche di fossili. Avanzi di Mammiferi e resti di industrie umane preistoriche vennero scoperti nelle varie caverne e nelle palafitte del Lago di Fimon.
Bibl.: R. Fabiani, Paleontologia dei Colli Berici, in Mem. Soc. it. delle scienze, Roma 1908; Uff. Idr. Magistrato alle acque, pubblicazione n. 28-29, La regione dei Berici, Venezia 1911; Sulle rocce eruttive e piroclastiche dei Colli Berici, in Atti dell'Acc. V. T. I., Padova 1911.