collettore
collettóre [agg. (f. -trice) Der. del lat. collector -oris "che serve per raccogliere", da colligere "raccogliere"] [EMG] C., o pozzo, di carica: dispositivo per raccogliere la carica elettrica di fasci di particelle cariche dirette su esso, costituito da un cilindretto cavo, di diametro interno piccolo rispetto alla lunghezza; una particella che entri in esso induce una carica uguale e contraria alla sua propria sulla superficie interna e una identica sulla superficie esterna (fig. 1: si ha, infatti, induzione elettrica pressoché completa); all'impatto della particella sulla superficie interna, la carica di essa neutralizza quella indotta ivi presente, e il c. resta con una carica netta, sulla superficie esterna, pari a quella inizialmente posseduta dalla particella (fig. 2). Dal cognome di coloro che lo realizzarono e lo usarono nelle loro esperienze e anche a causa della sua funzione di "fare cadere" in esso delle cariche, fu detto pozzo di Faraday o di Beccaria. C. di carica sono usati in vari apparecchi: per es., negli spettrometri di massa. ◆ [ELT] C. di dispositivi elettronici: denomin. di elettrodi destinati a raccogliere le cariche elettriche costituenti la corrente d'uscita del dispositivo; è sinon. di anodo nei tubi elettronici ed è (con l'elettrodo relativo) una delle regioni di un transistore: v. tubi elettronici; transistori: VI 271 f. ◆ [FTC] [EMG] C. di macchine elettriche rotanti: dispositivo di contatto che serve per collegare elettricamente agli avvolgimenti dello statore quelli del rotore di generatori e motori dinamoelettrici, detti perciò macchine elettriche a c. (v. macchine elettriche: III 509 b); è costituito da spazzole fisse che s'appoggiano su altrettanti anelli solidali al rotore per alternatori e macchine derivate, mentre per dinamo e macchine derivate le spazzole s'appoggiano su una successione di lamelle metalliche disposte secondo le generatrici di un cilindro, solidale con il rotore, alle quali fanno capo, in sequenza, parti degli avvolgimenti rotorici (c. a lamelle). ◆ [ELT] [EMG] [OTT] C. di radiazioni: dispositivo per raccogliere radiazioni, avviandole poi a un opportuno utilizzatore (rivelatore, ecc.): per es., per radiazioni elettromagnetiche, uno specchio convergente, una lente convergente, un'antenna (ricevente). ◆ [FTC] [TRM] C. solare: ogni impianto o dispositivo in grado di convertire l'energia raggiante solare direttamente in variazioni di temperatura di un fluido, allo scopo di ottenere sia una sorgente termica, sia energia, per es. elettrica, mediante ulteriore trasformazione: c. piani (o pannelli solari), quelli costituiti da strutture piane fortemente assorbenti la radiazione solare, dentro le quali scorre il fluido (essi sfruttano la radiazione solare sia diretta che diffusa); c. a concentrazione, quelli costituiti da superfici riflettenti di forma parabolica, atte a concentrare la radiazione solare su un ricevitore che si scalda e trasmette calore a un fluido: sfruttano solo la radiazione diretta (funzionano quindi soltanto in giornate serene), ma permettono di produrre vapore a pressione e temperatura elevate, che può essere utilizzato per la generazione di energia elettrica con turbine.