collegio
. Nel senso di " gruppo di persone unite nell'esercitare una funzione o una carica comune ", in Cv IV XXVII 10 e però lo collegio de li rettori fu detto Senato. Col significato più specifico di " consiglio governativo ", " governo collegiale ", " repubblica ", in coppia con principi, in Pd VI 45 Sai quel ch'el fé portato da li egregi / Romani incontro a Brenno, incontro a Pirro, / incontro a li altri principi e collegi. Alcuni commentatori antichi, seguiti da qualcuno dei moderni, intesero collegi come plurale di ‛ collega ' [v.] - forma peraltro legittima in D. -, e interpretano di conseguenza il vocabolo " stati collegati, alleati " (cfr. anche Battaglia, Dizionario); la maggioranza dei commentatori moderni segue tuttavia Benvenuto (che spiega appunto " communitates ") e sostiene l'interpretazione anche con una citazione da Mn II V 6-7, osservando che a Firenze il c. era un consiglio avente facoltà deliberativa, formato da cittadini (cfr. Parodi, Lingua 279).
Col significato estensivo di " convento ", in Pg XXVI 129 licito ti sia l'andare al chiostro / nel quale è Cristo abate del collegio, in una metafora che designa il Paradiso. Più genericamente, ma sempre con significato estensivo, " gruppo, adunanza di persone ", in If XXIII 91 O Tosco, ch'al collegio / de l'ipocriti tristi se' venuto, e in Pd XXII 98 Così mi disse, e indi si raccolse / al suo collegio, e 'l collegio si strinse. Con maggiore specificazione, " schiera ": Pd XIX 110 e tai Cristian dannerà l'Etïòpe, / quando si partiranno i due collegi, / l'uno in etterno ricco e l'altro inòpe.