COLITE
È l'infiammazione del colon, in genere, nel suo complesso; l'infiammazione dell'ultimo tratto di esso (sigma) prende il nome più specificato di sigmoidite.
Il colon è particolarmente esposto a infezioni, che colpiscono più raramente l'intestino tenue (dissenteria bacillare e amebica); come serbatoio fecale subisce l'azione irritante e talora traumatizzante delle feci, specie nella stitichezza cronica. Germi comuni, specie il Bacterium coli e Protozoi (Lamblia, Balantidium), possono causare infiammazione quando la loro virulenza venga esaltata (raffreddamento, stitichezza, alimentazione inadatta, ecc.). Nelle coliti acute si hanno spesso scariche diarroiche numerosissime, fluide con muco e sangue, poi, quasi esclusivamente acqua, muco e sangue. Grave è la colite purulenta ulcerosa, con ulcerazioni estese, benché relativamente superficiali, della mucosa ed emissione di pus oltre al sangue e al muco. Al dolore, talora vivissimo, crampiforme, lungo il decorso del colon, s'accompagnano spesso disturbi di tutto l'apparato digerente (inappetenza, nausea, vomito, sete ardente) e febbre.
Le coliti croniche talora sono l'esito d'una forma acuta, altre volte decorrono per lungo tempo, essendo mancato un inizio brusco, con una sintomatologia più mite, specialmente in individui cachettizzati da altre gravi malattie esaurienti. Per la forma amebica, v. amebiasi.
Nella sigmoidite, a decorso, più benigno, s'ha più spesso stitichezza, che vi ha importanza causale.
La colite muco-membranosa è una sindrome morbosa più complessa, estesa anche ad altri tratti dell'intestino e ad altri organi e funzioni della vita vegetativa (vagotonia): è caratterizzata dall'espulsione accessionale di grandi quantità di muco, ora a pezzi ora a forma di membrane (pseudomembrane), accompagnata da dolori crampiformi colici.