Colette (propr. Colette, Gabrielle-Sidonie)
Scrittrice francese, nata a Saint-Sauveur-en-Puisaye (Yonne) il 28 gennaio 1873 e morta a Parigi il 3 agosto 1954. Autrice di romanzi di successo, molti dei quali portati sullo schermo, lavorò per il cinema soprattutto come dialoghista. La potenza del suo stile naturale fu una forma di 'contro-Novecento', un'alterità assoluta rispetto alle inquietudini del secolo: fu infatti capace di reinventare una 'commedia umana' attraverso la messa in scena di un autobiografismo radicale, giocato fra menzogna, invenzione e la scoperta di lancinanti verità. Il suo essere spregiudicata non fu mero vitalismo o femminismo ante litteram, ma piuttosto un'intuizione alla Balzac, il feroce pudore per una realtà che solo nel romanzo diventa poesia.Iniziò l'attività di scrittrice pubblicando con il nome di Willy (solo dal 1916 si firmò Colette) e scrivendo in collaborazione con il suo primo marito, Henri Gauthier-Villars. Ottenne il successo con la serie di Claudine (1900-1903) cui seguirono Dialogues de bêtes (1904), La vagabonde (1910), Le blé en herbe (1923), La chatte (1933). Dopo essersi dedicata al teatro, in qualità di autrice e critica, nonché come attrice (esordì nel 1906 in una pantomima di F. De Croisset e Nouguès), avviò un rapporto non casuale con il cinema. Dal 1916 al 1919 tenne la rubrica di critica cinematografica sulla rivista "Film", sapendo "riconoscere, in un'arte che troppo spesso si limitava a riprendere quanto avveniva sul set, l'originalità e la grandezza di Ince, Griffith e Abel Gance" (Pichois, 1984, p. XVI). Nel 1916 fu realizzato il film Minne, tratto dal suo romanzo L'ingénue libertine e diretto da Jacques de Baroncelli, di cui fu protagonista Musidora, stella del cinema muto francese. Fu questa attrice a imporre la sceneggiatura, tratta dall'omonimo romanzo di C. e a cui lei stessa collaborò, di La vagabonda (1917) diretto da Eugenio Perego (di cui fu realizzata una nuova versione, con i dialoghi curati da C., nel 1931: La vagabonde diretto da Solange Bussi) e a commissionare poi a C. un soggetto originale, La flamme cachée (1918) diretto dalla stessa Musidora e da Roger Lion. Storia melodrammatica in cui una ragazza sposa un ricco compagno di studi invece del ragazzo povero che ama: comincia dunque a rovinare il marito, sperando di spingerlo al suicidio, ma muore lei stessa in un'esplosione. C. curò quindi i dialoghi dell'edizione francese, Jeunes filles en uniformes, del film Mädchen in Uniform (1931; Ragazze in uniforme) di Leontine Sagan; nel 1934 lavorò ai dialoghi di Lac aux dames (Il lago delle vergini) di Marc Allégret, e l'anno seguente partecipò, come consulente e dialoghista, all'adattamento del suo L'envers du music-hall per Divine (1935) di Max Ophuls. In seguito curò i dialoghi dei film, entrambi tratti da sue opere, Gigi (1949) di Jacqueline Audry e Chéri (1950) di Pierre Billon. Nel 1951 collaborò con Yannick Bellon alla regia del mediometraggio Colette, basato sulla sua vita.Numerosi i film tratti dai suoi romanzi, a cui C. non lavorò direttamente: Claudine à l'école (1937) di Serge de Poligny; due film diretti da Jacqueline Audry e adattati da Pierre Laroche: Minne, l'ingénue libertine (1950) e Mitsou (1956); Julie de Carneilhan (1950; Il mio uomo sei tu) di Jacques Manuel; L'invidia (tratto da La chatte), episodio di I sette peccati capitali (1953) di Roberto Rossellini; Le blé en herbe (1954; Quella certa età) di Claude Autant-Lara; e infine un nuovo adattamento (che si rifaceva alla commedia scritta da Anita Loos e ispirata al romanzo di C.) di Gigi per l'omonimo film del 1958 diretto da Vincente Minnelli.
D.M. Norrell, Colette: an annotated primary and secondary bibliography, New York-London 1993; "Cahiers Colette", 1977-1999, 1-21; J. Thurman, Secrets of the flesh: a life of Colette, New York 1999; C. Pichois, préface a Colette, Œuvres, Paris 1984-2001.