COLESTEATOMA (dal gr. χολή "bile" e στέαρ "grasso")
Neoplasia epiteliale benigna, denominata anche tumore perlaceo, di origine e significato, a volte, controversi. È costituita da formazioni sferiche, frequentemente multiple, a carico, di solito, delle meningi, del cervello, dell'orecchio interno, della mammella o delle vie urinarie; risulta da esili lamine concentriche, d'apparenza madreperlacea, racchiuse da una capsula; all'esame microscopico essa si riscontra dovuta a squame epidermiche, gocce di grasso, cristalli di colesterina, circondate da tessuto fibroso rivestito all'interno da scarsi strati d'elementi epiteliali.
Alcuni autori ritengono che fra i colesteatomi siano confuse iperplasie infiammatorie. La maggioranza però riconosce ai casi tipici il carattere blastomatoso, pur differenziandovi, alcuni, varietà endoteliali, o giungendo, come Roussy, a negare una forma distinta, col ritenere che l'aspetto colesteatomatoso venga assunto da tumori svariati. Per i casi a sede endocranica (meningi, ventricoli) n'è stata attribuita l'istogenesi a inclusioni embrionali (Boström), specie per quelli della base e in particolare della regione infundibolare, dalla parete faringea connessa alla differenziazione dell'ipofisi (Beneke, Bonorden); in altre regioni viene considerata l'origine distopica epidermica, se superficiali, della convessità e della zona frontale, ovvero quella ependimale, se a sede profonda, ventricolare (Benda).