cognitivismo
Approccio allo studio della mente che considera i processi psicologici come l’elaborazione e il trattamento di simboli e informazioni, dove la mente viene rappresentata come un apparato capace di compiere tale elaborazione. L’approccio cognitivista ipotizza l’esistenza di stati e processi mentali che si basano sui dati forniti dagli stimoli neurofisiologici. Tali stimoli sono tradotti in stati simbolici o rappresentazioni, che possono essere quindi trattati dalla mente per mezzo di processi analoghi a computazioni. I processi mentali, che quindi si basano su regole sintattiche e semantiche che governano la computazione, permettono di passare da uno stato mentale a un altro. È dunque necessario (e possibile) secondo i cognitivisti elaborare una teoria capace di comprendere su basi naturalistiche gli aspetti semantici e comportamentali legati a questi algoritmi. Secondo i sostenitori di questo approccio, il cognitivismo permette uno studio della mente empirico e quantitativo, e quindi maggiormente in accordo con il metodo scientifico. Non è d’altra parte casuale che il cognitivismo abbia radici negli studi di logica e intelligenza artificiale, e che rappresenti da questo punto di vista un’evoluzione del behaviorismo. Rispetto a quest’ultimo, tuttavia, si caratterizza per l’attenzione rivolta agli eventi posti tra lo stimolo e la risposta, mantenendo comunque fermo l’approccio positivista ed empirista allo studio della mente. Il cognitivismo, nelle sue varie versioni, è stato criticato per la mancanza di attenzione alla contestualizzazione delle elaborazioni simboliche, per l’incapacità di derivare l’esistenza di una sintassi per il trattamento delle informazioni in un sistema puramente computazionale, nonché per l’intrinseca debolezza dei sistemi computazionali dimostrata dai teoremi di incompletezza di Kurt Gödel. A partire dalla critica al cognitivismo, sono state proposte nuove teorie della mente che pur conservando l’approccio empirico e quantitativo, cercano di superarne i limiti con strumenti teorici nuovi che pongono maggiore attenzione alle diverse componenti dei processi mentali e alle loro interazioni. (*)
→ Neuroscienze. Basi biologiche dell’intelligenza