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cognitivismo

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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cognitivismo


Approccio allo studio della mente che considera i processi psicologici come l’elaborazione e il trattamento di simboli e informazioni, dove la mente viene rappresentata come un apparato capace di compiere tale elaborazione. L’approccio cognitivista ipotizza l’esistenza di stati e processi mentali che si basano sui dati forniti dagli stimoli neurofisiologici. Tali stimoli sono tradotti in stati simbolici o rappresentazioni, che possono essere quindi trattati dalla mente per mezzo di processi analoghi a computazioni. I processi mentali, che quindi si basano su regole sintattiche e semantiche che governano la computazione, permettono di passare da uno stato mentale a un altro. È dunque necessario (e possibile) secondo i cognitivisti elaborare una teoria capace di comprendere su basi naturalistiche gli aspetti semantici e comportamentali legati a questi algoritmi. Secondo i sostenitori di questo approccio, il cognitivismo permette uno studio della mente empirico e quantitativo, e quindi maggiormente in accordo con il metodo scientifico. Non è d’altra parte casuale che il cognitivismo abbia radici negli studi di logica e intelligenza artificiale, e che rappresenti da questo punto di vista un’evoluzione del behaviorismo. Rispetto a quest’ultimo, tuttavia, si caratterizza per l’attenzione rivolta agli eventi posti tra lo stimolo e la risposta, mantenendo comunque fermo l’approccio positivista ed empirista allo studio della mente. Il cognitivismo, nelle sue varie versioni, è stato criticato per la mancanza di attenzione alla contestualizzazione delle elaborazioni simboliche, per l’incapacità di derivare l’esistenza di una sintassi per il trattamento delle informazioni in un sistema puramente computazionale, nonché per l’intrinseca debolezza dei sistemi computazionali dimostrata dai teoremi di incompletezza di Kurt Gödel. A partire dalla critica al cognitivismo, sono state proposte nuove teorie della mente che pur conservando l’approccio empirico e quantitativo, cercano di superarne i limiti con strumenti teorici nuovi che pongono maggiore attenzione alle diverse componenti dei processi mentali e alle loro interazioni. (*)

→ Neuroscienze. Basi biologiche dell’intelligenza

Vedi anche
psicologia Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra sia stato usato per la prima volta dall’umanista dalmata M. Marulo nell’opera Psychologia de ratione ... semantica Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando al loro significato. Il termine fu coniato da M. Bréal nel 1883 come sostituto di semasiologia. 1. Gli studi linguistici I primi studi di semantica di Bréal (Essai de sémantique, ... scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno per oggetto lo studio dei processi cognitivi umani e artificiali. 1. I presupposti I presupposti storici e teorici ... apprendimento Nella ricerca sia psicologica sia etologica, acquisizione persistente di modificazioni del comportamento, dal semplice condizionamento di riflessi primari fino a forme complesse di organizzazione delle informazioni, determinate dall’esperienza del soggetto, piuttosto che da un controllo genetico. Un ...
Altri risultati per cognitivismo
  • psicologia cognitiva
    Dizionario di Medicina (2010)
    Branca della psicologia che si rivolge allo studio del modo in cui l’informazione viene acquisita, elaborata, archiviata e recuperata dal cervello. Processi percettivi, attenzione, memoria, linguaggio ed emozione sono al centro della p. c. che oggi si concentra sempre più sulle cosiddette funzioni esecutive, ...
  • cognitivismo
    Enciclopedia on line
    Indirizzo psicologico che si occupa dei processi cognitivi mediante i quali un organismo acquisisce informazioni dall'ambiente, le elabora ed esercita su di esse un controllo. Secondo il cognitivismo, essendo la conoscenza sempre mediata, è fondamentale il concetto di esperienza: infatti, da un lato ...
  • PSICOLOGIA COGNITIVA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
    Sergio Roncato Con l'espressione psicologia cognitiva o cognitivista (derivata dall'ingl. cognitive psychology) s'intende una serie di ricerche e di teorizzazioni relative allo studio dei processi mentali basate sul principio che la mente sia un sistema di ''elaborazione dell'informazione'' capace ...
  • Cognitivi, processi
    Enciclopedia delle scienze sociali (1992)
    Domenico Parisi La psicologia cognitiva Il termine 'cognitivo', benché derivato originariamente dal latino, è stato importato nella letteratura scientifica italiana dalla lingua inglese (cognitive, cognition), ed è forse il segno più visibile dell'influenza che la psicologia statunitense ha avuto su ...
Vocabolario
cognitivismo
cognitivismo s. m. [dall’ingl. cognitivism, der. di cognitive «cognitivo»]. – Orientamento della psicologia sperimentale (detto anche psicologia cognitiva) che privilegia lo studio dei processi cognitivi (percezione, memoria, ragionamento,...
cognitivista
cognitivista agg. e s. m. e f. [der. di cognitivismo] (pl. m. -i). – Relativo al cognitivismo: l’approccio c.; terapia c. (v. psicoterapia); o seguace del cognitivismo: uno psicologo c., una cognitivista.
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