cognatite
s. f. (spreg. iron.) Propensione parossistica a favorire un cognato.
• La «cognatite» diventa dunque la malattia senile della Seconda repubblica, il segnale della decadenza e della nuova vulnerabilità del potere. [...] Il cognato è il debito che devi pagare all’amore che ritrovi, è il caso umano della nuova famiglia che non si può lasciare indietro, il bamboccione da assistere per essere accettato. (Luca Telese, Fatto Quotidiano, 8 agosto 2010, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Amore e cognatite, la doppia beffa di [Gianfranco] Fini [testo] [...] Fini è vittima della cognatite? In un Carosello del 1969 (si trova su YouTube), Paolo Panelli cerca in tutti i modi di difendersi dall’invadenza di un cognato e finge, invano, di essere malato. Per la prima volta si parla di questa strana, inesorabile malattia: la cognatite, appunto. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 19 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. m. cognato con l’aggiunta del suffisso -ite.
- Già attestato nella Repubblica dell’11 dicembre 1996, p. 7 (Sebastiano Messina).